Appuntamento con la cultura venerdì prossimo, alle 17.30, nell’aula magna dell’università di Asti. La giornalista astigiana Antonella Appiano, esperta di Medio Oriente, presenterà infatti il suo libro “Clandestina a Damasco, Cronache da un Paese sull’orlo della guerra civile”.
“Quattro mesi nella Siria vietata ai giornalisti stranieri. False identità e travestimenti per sfuggire alla censura e raccontare in esclusiva la repressione del regime di Assad.
Che cosa significa lavorare come giornalista in Siria, un Paese agitato dalle rivolte e che non rilascia accrediti-stampa? Come ci si inventa una nuova identità credibile? E poi un’altra. E un’altra ancora. Identità e ruoli che cambiano con il mutare degli eventi
– si legge nella nota stampa di presentazione dell’incontro -. Dove i pochi reporter lasciano il Paese e anche la propria Ambasciata invita a seguirne l’esempio. Il racconto esclusivo di una giornalista che è rimasta in Siria per tre mesi, dai primi marzo alla fine di  maggio 2011, e ci è ritornata in luglio, sempre da “clandestina”, scrivendo prima per il suo blog poi per il quotidiano online Lettera43. Cercando di trasmettere con gli articoli del suo “Diario da Damasco”, e poi attraverso i collegamenti con Radio 24 e con Uno Mattina, sensazioni, emozioni, timori, speranze, inquietudini, vissute dai siriani in un periodo storico che potrebbe modificare la realtà politica e sociale del Paese e di tutto il Medio Oriente. Nascosta sotto il niqab, con documenti falsi, aiutata da un gruppo di manifestanti anti-regime che organizza il piano nei minimi dettagli. Antonella Appiano ha raccolto testimonianze, storie. L’ingegnere Ammar, il taxista Khaled, l’avvocato Siham, la commessa Fatima, l’architetto Hisham, l’artista Rami. E ancora Il profugo palestinese e la suora cristiana. Il cuoco iracheno e l’estetista russa. L’imam sunnita e il soldato di leva in congedo. E’ stata tra le poche a intervistare gli attivisti e i ribelli ma anche chi non vuole la rivoluzione. Tante storie per dare voce alla complessità della realtà siriana. Variegata, composita. Un mosaico di etnie e credo religiosi che oggi tutto il mondo osserva con attenzione senza sapere come andrà a finire”.