Bisogna conoscerla la città, con quella nebbia che sale dagli argini del Po e si addensa tra i campi, avanzando nelle ortogonali dalla Prospettiva e dalle Mura degli Angeli, tra Ercole I d’Este e parco Massari, tra via Porta Mare il palazzo dei Diamanti, la questura e il Castello e via via tra le strade del ghetto, lattiginosa e uniforme ad attutire colori e rumori.
Ma anche sotto la luce abbagliante di agosto, nel cielo padano ipersaturo d’azzurro che ravviva l’arancione delle facciate e il marmo venato di rosa della Cattedrale.
Dove poteva ambientare i suoi libri Dario Franceschini se non nella città in cui è nato? In un quartiere povero di Ferrara si snoda il viaggio di Iacopo Dalla Libera alla ricerca dei frammenti della vita segreta del padre, tra i cinquantadue fratelli che scopre di avere, figli di altrettante prostitute. E mentre il passato di Ippolito Dalla Libera si svela grazie al percorso di Iacopo, il presente di Iacopo si fa segreto e misterioso per la presenza della bellissima prostituta Mila, che lo guida nella sua ricerca e lo innamora, allontanandolo dalla sua grigia e retta vita di notaio e facendogli provare per la prima volta il desiderio di riniziare tutto daccapo. “Daccapo” è proprio il titolo che il capogruppo alla Camera del Pd è venuto a presentare ad Asti nell’ambito de I Mesi del Giallo, introdotto da Laura Nosenzo e Nicoletta Fasano, con una premessa e una preghiera: “Fate conto che io non sia il politico che conoscete, ma un caso rarissimo di omonimia con somiglianza fisica”.
“Perché dal politico ci si aspetta l’opposto di quello che si cerca in uno scrittore: la concretezza a posto della fantasia, la realtà a posto dell’immaginazione. Per anni ho tenuto romanzi nel cassetto, poi quando ho deciso di pubblicarli hanno avuto successo, uno è stato anche tradotto in Francia ed è uscito per Gallimard”.
E il Franceschini scrittore ha chiarito al pubblico astigiano che ha intenzione di continuare a scrivere romanzi: “Perché scrivere è bello – ha detto -, bellissimo, è un’esperienza che consiglierei a tutti, un modo di vivere altre vite”. Questo venerdì sera. Tra una vita e l’altra, il sabato, un convegno locale di partito lo attendeva. Chissà se anche il Franceschini politico ogni tanto ha la tentazione di ricominciare tutto daccapo?
MN