Informare, ma come informare? Che linguaggio scegliere, come raccontare storie e fatti? Ma anche qual è il ruolo dei media nelle nostre vite quotidiane, ad esempio nel raccontare la pandemia?

È quello a cui si cercherà di rispondere lunedì 17 maggio alla Scuola Popolare, il ciclo di appuntamenti di approfondimento e riflessione organizzato dalla parrocchia Nostra Signora di Lourdes in collaborazione con il Progetto Culturale della Diocesi e la Pastorale Sociale del Lavoro.

Ospite del webinar sarà Silvio Malvolti, fondatore dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo (constructive journalism) o giornalismo delle soluzioni (solutions journalism) che si basa su un nuovo approccio all’informazione che pone maggiore attenzione alle soluzioni, piuttosto che ai problemi descritti nei fatti e nelle storie raccontate e che nasce dall’esigenza, condivisa da diversi esponenti del mondo dell’informazione, di promuovere una pratica professionale che, pur rimanendo accurata e adeguata agli standard del giornalismo tradizionale, e quindi – laddove necessario – critica e di denuncia, sia impegnata nel riportare informazioni e raccontare storie secondo modalità “costruttive”, ovvero orientate a mettere in luce soluzioni ai problemi denunciati, sensibilizzando e coinvolgendo i lettori.

“La scelta di trattare questo argomento nell’ambito della Scuola Popolare non è casuale considerato che i mezzi di informazione – spiega Roberto Macagno, uno degli organizzatori della Scuola Popolare – hanno un ruolo estremamente importante nella vita quotidiana di tutti noi. Sembra quasi che l’informazione sia diventata una sorta di droga di cui non si può fare a meno e questo diventa particolarmente evidente sia in occasione di eventi catastrofici sia per fatti di cronaca particolari che colpiscono la sensibilità del pubblico. Questo atteggiamento comune forse non fa crescere la vendita dei giornali ma occupa una parte consistente dei palinsesti televisivi che, spesso, sono più attenti alla notizia “sensazionale” che alla sostanza dei fatti. L’esempio più recente è la pandemia per la quale si è frequentemente utilizzato il termine “guerra” quasi si trattasse di un evento bellico e non di un problema sanitario”.

E ancora: “L’abitudine a questa grande massa di informazioni, talvolta presentate in maniera approssimativa, ha reso più difficile cogliere il vero significato delle notizie e ha fatto passare in secondo piano fatti, anche importanti, che non si prestavano ad essere trattati in modo sensazionalistico”.

Per questi motivi la Scuola Popolare ha voluto ospitare l’Associazione Giornalismo Costruttivo anche per sottolineare attenzione alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che sottolinea come ogni comunicazione nasce (o dovrebbe nascere) dal un moto interiore di apertura totale verso l’altro. È la fatica e la bellezza di essere autentici.

L’appuntamento è quindi lunedì 17 maggio, alle 21, sulla piattaforma Webex al seguente link: https://bit.ly/2Z8PdbM.