Lunedì 5 marzo alle 18 alla Biblioteca Astense Giorgio Faletti nuovo appuntamento con “Leggermente”, incontro dedicato a un autore ogni primo lunedì del mese e organizzato dal gruppo di Lettura Espressiva nato quest’anno alla Casa del Teatro 3- L’Arcoscenico a cura di Ileana Spalla, in collaborazione con la biblioteca. In prossimità della Festa della Donna, si è pensato a un libro che tratta di abusi, violenze e stalking con finalità educative. “Chiamarlo amore non si può” (2013, editore Mammeonline) raccoglie 23 racconti scritti da autrici diverse ed è pensato per i ragazzi, con un linguaggio semplice e diretto, ma sicuramente mette tutti in condizione di riflettere. Sono stati selezionati 6 racconti che saranno letti da Manuela Parola, Manuela Piano, Marina Pianta, Maria Angela Savoca, Rossana Camerano, Martina Costa e Sara Manzoni.
“Cari ragazzi e care ragazze che vi affacciate al mondo dei grandi, questo libro è per voi – così presenta il volume la casa editrice – perché impariate dai nostri errori, impariate che amore vuol dire rispetto e non sopraffazione, che amare vuol dire permettere all’altro/a di essere se stessi. Insomma l’amore non può essere egoista, altrimenti non lo si può chiamare amore. 23 scrittrici per ragazzi vi offrono questi racconti per aiutarvi a riflettere e a dialogare, perché non rimaniate in silenzio di fronte ai tremendi fatti di cronaca. Ma anche perché sappiate reagire a ciò che può succedere intorno a voi, non solo quando si tratta di violenza fisica, ma anche di gesti e comportamenti che comunque feriscono profondamente. Non è facile crescere, né diventare uomini né diventare donne, e noi adulti non vi stiamo offrendo dei grandi modelli. I messaggi proposti dai nostri media spesso denigrano il corpo e il ruolo di voi ragazze e così facendo offendono e confondono anche voi ragazzi. E tutto diventa più difficile se ai modelli dei media si sovrappongono quelli familiari, poi quelli educativi e ancora quelli delle diverse culture che vanno mescolandosi nella nostra società sempre più multiculturale ma ancora non interculturale. Per tutti questi motivi contiamo sull’enorme importanza dell’educazione affettiva e sentimentale. E nell’educazione al genere, di cui tutti ci dobbiamo fare carico, come famiglia, come scuola, come società. Ed è per questo motivo che il nostro libro è per tutti.”
Ingresso libero.