Un viaggio per riflettere, stare insieme, per vivere meglio la propria interiorità, per conoscere se stessi aprendosi all’altro. Un gruppo di trentanove ragazzi della Diocesi di Asti trascorrerà una settimana nella comunità di Taizè. Un pellegrinaggio organizzato dalla Pastorale Giovanile che difficilmente i ragazzi dimenticheranno.

Giorno cinque

“Pratichiamo un’ospitalità generosa”: questo il titolo della catechesi di questa quinta giornata, basata sul vangelo di Matteo (capitolo 25) e quindi strettamente collegato a questa comunità. Taizé è infatti una comunità ecumenica: i frère vivono e pregano insieme nonostante appartengano a chiese differenti. Questo era proprio l’intento di Frère Roger, cioè ricreare quell’unione che si era persa tra i cristiani per perseguire l’unica via, Gesù.
Una verità che Gesù ci dona, inoltre, in questo brano, è questa: “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”, sottolineando l’importanza della relazione e dell’aiuto reciproco. Qui a Taizé abbiamo potuto sperimentare il servizio nelle diverse attività che ci sono state proposte. Davide (parrocchia di N. S. di Lourdes) ci racconterà della sua esperienza all’Oyak; mentre Chiara, Matteo e Alessandro ci parleranno del loro servizio di pulizia dopo i pasti.

“Il primo giorno durante la selezione del lavoro/servizio avevo già in mente di voler svolgere un’attività che mi mettesse al contatto con le persone.
Per mia fortuna ho avuto la possibilità di ottenere una mansione all’interno del bar della comunità : l’Oyak.
Grazie ad esso ho avuto la possibilità di creare molti legami con gli altri pellegrini e con i vari clienti che animati dalla sincerità e dallo spirito della comunità sono sempre solari ed a volte mi sorprendono con azioni stravaganti e bizzarre. Ovviamente comunicare non è sempre semplicissimo ma il gruppo è molto affiatato.
Io di per sé non ho un lavoro fisso ma ogni giorno cambio mansione e passo dal servire croque monsieur al vendere sacchi a pelo e beni di prima necessità per i pellegrini, ma in ogni caso si tratta sempre di impieghi che richiedono grande responsabilità. Io personalmente penso che sia eccezionale la presenza di un angolo di svago che sia in totale armonia con la preghiera e lo stile della comunità.”
David Rogolino

“In una calda giornata d’agosto, siamo partiti per questa nuova avventura pieni di speranza e curiosità, sicuri di trascorrere un’esperienza diversa dalla nostra quotidianità. Nonostante dovessimo alzarci all’alba, già durante il viaggio, l’entusiasmo e la voglia di metterci in gioco ci hanno portato molto velocemente a fare nuove amicizie e a cantare tutti insieme nello stile di taize. Abbiamo potuto condividere e continuare a vivere queste emozioni durante tutte le attività svolte in questi giorni a taize. Già durante il primo giorno abbiamo avuto la possibilità di essere volontariamente coinvolti nei lavori di autogestione che permettono di realizzare una giornata tipo in questa comunità ecumenica a servizio di tutti. Il nostro lavoro, consiste nella pulizia degli ambienti dove vengono svolti i pasti come la prima colazione, il pranzo e la cena. Fin da subito questo lavoro ci ha entusiasmato perché oltre ad essere un servizio essenziale per la convivenza reciproca ci permette di conoscere ragazzi con provenienza e storia differenti da tutte le parti del mondo, in quanto il luogo dei pasti è anche l’area di condivisione. Ora che siamo giunti quasi al termine di questa bellissima esperienza, possiamo dire con certezza come, anche solo la semplicità possa cambiare il nostro punto di vista in un’ottica di aiuto reciproco e accoglienza.
Verso le 14 la giornata di oggi si è arricchita con l’arrivo del nostro vescovo Marco e di Marco ed Elena con il piccolo Leonardo di soli 4 mesi, della parrocchia di Don Bosco. Con loro abbiamo partecipato all’incontro per tutti gli italiani presenti a Taizé, in cui ci siamo potuti confrontare riguardo a questa esperienza e su come renderla concreta e utile nella nostra Diocesi, per fare in modo che non rimanga un semplice ricordo. Dalle condivisioni sono emerse alcune proposte, tra cui l’organizzazione di vari incontri e di preghiere da proporre anche a chi non conosce ancora questa comunità, per coinvolgere con questa spiritualità quante più persone possibili.”
Chiara, Matteo e Alessandro

Questa sera, durante la preghiera Frère Alois lascerà un messaggio rivolto ai giovani presenti sulla collina di Taizé sul valore dell’accoglienza.
Al termine di questo incontro ci ritroveremo tutti insieme con il nostro vescovo per un momento di riflessione e condivisione sulle giornate passate.

Francesca Piovan