Il sindaco di Astiu Fabrizio Brignolo ha firmato con i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL uno storico accordo per la tutela dei dipendenti che lavorano per le cooperative e le aziende appaltatrici di lavori e servizi. Tutele sindacali per i dipendenti degli appaltatori. Da ora in poi le imprese che lavoreranno per il comune dovranno applicare ai loro dipendenti i contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per contrastare la prassi dei contratti “finti” stipulati con associazioni compiacenti. Il Comune inoltre imporrà agli appaltatori l’utilizzo di lavoratori assunti con contratto subordinato a tempo indeterminato escludendo forme di lavoro accessorio e/o partite IVA. Appalti più duraturi. Per evitare il rischio che ogni anno cambi l’appaltatore dei servizi, con i conseguenti disagi per i dipendenti, l’accordo prevede un aumento della durata degli appalti che “per i servizi alla persona di cura o di assistenza e per i servizi di pulizia e refezione” dovranno durare almeno quattro anni. Stop al massimo ribasso. In base all’accordo firmato, il Comune si è impegnato a non più realizzare appalti al massimo ribasso, privilegiando nell’assegnazione il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Spazio alle cooperative che impiegano soggetti disagiati. I sindacalisti presenti hanno dato atto al comune di prestare già molta attenzione alle cooperative sociali di tipo B, che impiegano soggetti svantaggiati e l’accordo prevede di ampliare ancora il ricorso a questi operatori. Monitoraggio. Trasparenza e legalità vanno di pari passo. Per questo motivo l’accordo ha istituito un tavolo di monitoraggio sull’efficacia e la qualità dei servizi erogati e il Comune dovrà fornire ai sindacati puntualmente tutte le informazioni sugli appalti presenti e futuri. La firma. Per le organizzazioni sindacali hanno firmato l’accordo Giovanni Prezioso, Cgil, Stefano Calella, Cisl e Armando Dagna; UIl; per la Città di Asti il Sindaco Fabrizio Brignolo e l’Assessore ai lavori pubblici Alberto Ghigo.