Si svolgerà il prossimo 23 gennaio, parte in presenza e parte in webinar, l’evento che ufficializzerà in modo “formale”, con la consegna di una targa, che Asti è “Città del sollievo”.

Primo in Piemonte, il Comune astigiano è entrato a far parte della rete delle “Città del Sollievo” nell’autunno del 2020.  L’evento, infatti, che era previsto inizialmente lo scorso mese di ottobre, era stato rimandato causa il riacutizzarsi dell’emergenza Covid.

 

Nel corso del convegno si svolgerà nella sala del Consiglio e in presenza per sole 5 persone la cerimonia di consegna della “targa”, con la quale la “Fondazione Gigi Ghirotti Onuls” ha voluto insignire Asti quale “Città del Sollievo”.

 

 

Nelle motivazioni espresse dalla Fondazione si cita l’attenta opera di sensibilizzazione con le attività delle diverse associazioni del territorio, e delle preziose attività svolte da medici, infermieri e personale sanitario dell’ospedale Cardinal Massaia in ambito delle terapie del dolore.

 

La cerimonia che, come detto, si sarebbe dovuta tenere il 24 ottobre scorso è organizzata da Federsanità Anci Piemonte e dal Comune di Asti e consentirà anche di celebrare la figura di Gigi Ghirotti,  scrittore, giornalista del quotidiano “La Stampa”, che commosse l’opinione pubblica nazionale con le sue undici inchieste giornalistiche e due programmi televisivi in onda nel 1973 e ’74 da inviato speciale, suo malgrado, nel tunnel della malattia della ospedalizzazione, come egli stesso si definì.

Un viaggio all’interno del sistema sanitario che mantiene a distanza di più di quarant’anni un suo intatto valore documentario. Il viaggio dell’anima che egli fece in quella fase, l’ultima fase della sua vita, ricca di stimoli vitali, parla a tutti gli uomini di ogni tempo. Un uomo giusto, che con la sua umiltà di cronista e la concretezza montanara del suo lavoro, incise, là dove si decide la vita del singolo che è la vita di tutti.

Ma anche un maestro di giornalismo che con la sua testimonianza ed il suo esemplare impegno, altamente civile, con le sue inchieste a favore del miglioramento della qualità di vita della persona malata, pose dinnanzi all’opinione pubblica nazionale, prima di ogni  altro, il problema umano del malato che in tanti ospedali egli aveva visto indifeso, solo, trattato senza dignità. Ghirotti ruppe la consegna del silenzio che gravava sul malato e seppe trasmettere all’opinione pubblica, malato tra i malati nelle corsie di quattro ospedali pubblici in cui fece scalo, i valori di una corretta informazione sui problemi sollevati da una patologia grave, il cancro, da cui era affetto e di cui morirà. Invocava una “medicina dal volto umano” e molta strada da allora si è percorsa nel processo di umanizzazione nell’assistenza sanitaria che ha compiuto in questi ultimi quarant’anni importanti passi in avanti e con esso la “cultura del sollievo”, che è parte imprescindibile della cultura medica e più in generale della cultura della società tutta.

 

Partendo da questo presupposto la Fondazione nazionale Gigi Ghirotti propose al ministro pro tempore, prof. Umberto Veronesi, di istituire una Giornata nazionale del Sollievo che si celebra l’ultima domenica di maggio. Fu istituita nel 2001, con direttiva del presidente del Consiglio dei Ministri, per «promuovere e testimoniare, attraverso idonea informazione e tramite iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale, non potendo giovarsi di cure destinate alla guarigione».

 

Nel corso degli anni, considerando i bisogni concreti delle persone malate e sofferenti, l’obiettivo della Giornata è andato ampliandosi, abbracciando quasi tutte le condizioni di malattia ed esistenziali, pur mantenendo un posto di rilievo la fase terminale della vita.

Accanto all’Osservatorio ministeriale per il monitoraggio delle cure palliative e terapia del dolore, previsto dall’art. 9 della legge 38/2010, la Fondazione nazionale Gigi Ghirotti ha creato, su base volontaria, un osservatorio con lo stesso obiettivo, ma con un punto di vista diverso: interpellare e dar voce agli stessi cittadini affetti da dolore acuto o cronico o che accedono alle cure palliative, per offrire alle istituzioni sanitarie una mappatura e un’analisi utile, che possano affiancare e arricchire con dati di prima mano, i risultati periodicamente ottenuti dal lavoro del Ministero della Salute. L’Osservatorio si propone la finalità di contribuire al miglioramento dell’accessibilità, erogazione, diffusione dei servizi di Terapia del dolore e delle Cure palliative e della soddisfazione di chi fruisce di essi. E’ coordinato dall’ex Ministro Livia Turco, prima firmataria della proposta di legge di iniziativa parlamentare poi diventata legge 38.