Quarantacinquesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2020 spegne 121 candeline. Ecco i principali argomenti della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 27 novembre 2020.

La Diocesi per l’ospedale

Una boccata d’ossigeno per l’ospedale Massaia di Asti. Un gioco di parole che spiega però molto bene il significato dell’importante donazione che Diocesi e Pastorale della Salute hanno fatto al nosocomio cittadino. Si tratta di sei apparecchi per ossigenoterapia ad alti flussi. Gli apparecchi sono utilizzati per fornire ossigeno, riscaldato e umidificato, attraverso un apposito circuito, consentendo di erogare al malato una elevata percentuale di ossigeno e un flusso di gas superiore alla classica ossigenoterapia.

Insomma parliamo di macchinari importanti che possono ritardare, e magari anche evitare, a pazienti covid di una certa gravità, l’intubazione, la ventilazione e la rianimazione. L’ospedale ne era già fornito, ma non a sufficienza, data la seconda ondata pandemica in corso. Una necessità intercettata dalla Pastorale della Salute composta da associazioni, medici, infermieri e operatori sanitari cattolici che ben conoscono quindi la realtà e i bisogni della sanità cittadina. Così la decisione di destinare fondi della Pastorale stessa e fondi derivati dall’8×1000 all’acquisto di sei macchinari, per un costo di oltre 18.500 euro che nei giorni scorsi sono già stati consegnati al nosocomio.

A bisogno intercettato è arrivata la risposta del vescovo Marco Prastaro. Risposta che si inserisce in una riflessione sempre più attuale. Quella dell’etica della cura, del diritto alla salute, della necessità di dare riscontro a tutti i pazienti senza, a volte e purtroppo, avere gli strumenti adeguati, dove per strumenti si intendono macchinari, ma anche posti letto, personale.

La fragilità che scopriamo in noi

Ancora una volta ci troviamo a vivere in un triste scenario: migliaia di infetti da Covid, ospedali al limite, abbiamo superato i 50.000 morti. Molte persone sono chiuse in casa in attesa di un tampone che sembra non arrivare mai. Tanti i dubbi, a volte perfino caos, non sappiamo neppure come celebreremo il Natale. L’unica certezza rimane l’evitare assembramenti e il “distanziamento sociale” a base di mascherine e distanze di sicurezza.

Abbiamo paura! Paura di ammalarci, paura di morire, paura per il nostro futuro. Abbiamo paura per noi e per i nostri cari. Siamo stanchi per il lungo camminare nel buio, siamo provati per i sacrifici fatti. Siamo arrabbiati per la superficialità e l’incompetenza con cui qualcuno ha gestito le cose.

Continuiamo a sperimentare la nostra fragilità e debolezza. Sapevamo di essere fragili, però avevamo inventato un sistema per non pensarci. Siamo fragili perché creature mortali segnate dal peccato e dall’egoismo, perché non siamo Dio!

Iris Dondi è Rita Levi Montalcini da bambina nel film di Rai Uno

Ha il volto di una giovane astigiana Rita Levi Montalcini nel film per la tivù trasmesso ieri in prima serata su Rai Uno. Lei si chiama Iris Dondi, ha 10 anni e frequenta la quinta elementare alla scuola Cavour. Il papà Maurizio Dondi è molto conosciuto come musicista ma ora la sua fama è oscurata da questa ragazzina che ha superato il provino perché durante il colloquio di selezione ha conquistato tutti citando la breve biografia della scienziata premio Nobel “Storia della buonanotte per bambine ribelli”.

Del resto, era anche giusto che fosse un’astigiana a interpretare Rita Levi Montalcini che era rimasta molto legata alla nostra terra. Durante la Seconda guerra mondiale era rifugiata con la sua famiglia in una cascina in Valle San Pietro dopo essere stata costretta a lasciare Torino. Anche a  Ferrere restano i ricordi di famiglia, passati da una generazione all’altra, che parlano di una ragazza attenta, spesso china sui libri portati con sé nelle estati trascorse al Castelrosso, residenza dello zio Emanuele Montalcini, sindaco del paese. Nel 1987, l’anno dopo ll Nobel, Asti le aveva conferito la cittadinanza onoraria. E dopo la sua morte avvenuta nel 2012 a 103 anni, le è stato intitolato il polo universitario Astiss. Nel film è interpretata da una straordinaria Elena Sofia Ricci. Iris Dondi appare in un flashback sull’infanzia di Rita Levi Montalcini. Le scene sono state girate a Torino.

Il giallo sulle cure al paziente covid

L’Asl annuncia la denuncia per diffamazione per il video diffuso dall’associazione Rinascimento Italiano. Video in cui l’avvocato Francesco Paolo Cinquemani rivelerebbe che un paziente anziano colto da ischemia e ricoverato in neurologia, dopo essere risultato positivo al covid, sarebbe stato curato per il coronavirus e non per la sua patologia neurologica. 

Video che ha fatto il giro del web e delle chat nei giorni scorsi. Il legale racconta di aver inviato una diffida all’ospedale per capire meglio quali valutazioni avevano portato al ricovero dell’uomo in terapia intensiva. Paziente che inizialmente era stato considerato molto grave, questo spiega il legale, e poi dopo alcuni giorni era stato dimesso nonostante la sua positività. 

La replica dell’azienda sanitaria locale non si è fatta attendere e prende le distanze da quanto dichiarato nel video in questione, sottolineandone la piena infondatezza.

L’Asl At ha fatto sapere di aver proceduto a una istruttoria interna per risalire all’identità del paziente e alle specifiche del suo ricovero: “La Direzione aziendale, dopo aver acquisito ampia e documentata relazione sul caso, ha potuto accertare come le descrizioni dei fatti siano fuorvianti e non rispondenti al vero – precisa in una nota -: il paziente ha avuto un decorso ospedaliero iniziato il 1° novembre, conclusosi con dimissioni verso idonea struttura in data 11 novembre. Sempre dalla relazione clinica emerge che il paziente, pur presentando necessità cliniche in termini di ossigenazione non ha dovuto essere intubato”.

Nuovo messale

Entrerà in vigore domenica prossima. Com’è nato, che novità porta, come fa riscoprire l’arte del celebrare. 

Sapori d’autunno

La castagna apre la serie delle pagine dedicate ai prodotti dell’autunno. Seguirà la bagna caoda.