Quarantaduesimo numero dell’anno per la Gazzetta d’Asti che nel 2019 spegne 120 candeline. Ecco i principali argomenti trattati nel giornale in edicola da venerdì 8 novembre 2019.

L’alluvione del 1994 dopo 25 anni

Fiaccole e palloncini luminosi per non dimenticare. Per ricordare con forza e determinazione quella notte di 25 anni fa, quando il Tanaro e Borbore erano esondati.
Martedì 5 novembre gli Alpini e Alpini e dall’associazione di Protezione Civile Città di Asti hanno organizzato una fiaccolata; poco meno di 400 persone hanno partecipato alla manifestazione per ricordare i l’importante anniversario della terribile alluvione del 1994 che mise in ginocchio tutta la provincia e non solo.
L’appuntamento è stato dato davanti alla chiesa di Tanaro per percorrere insieme quei luoghi martoriati dall’esondazione del Tanaro. Fra i partecipanti anche il sindaco Maurizio Rasero, il presidente della Provincia Paolo Lanfranco, e le tante autorità civili e militari.
Il momento più toccante è stato il ricordo delle vittime dell’alluvione; alla lettura dei nomi di Fiorentino Genovese, Elide Sciutto, Giacomo Garesio, Orsolina Giordano, Pietro Nosenzo, Regina Bosco, Secondina Zappa un gruppo di giovani del quartiere ha liberato in cielo un palloncino illuminato.

Europa, i profughi non sono merce

Il quotidiano cattolico Avvenire ha intervistato il cardinale Berhaneyesus Suoraphiel, arcivescovo di Addis Abeba, sulla situazione in Etiopia che ha visto scontri interni con decine di morti. Il cardinale etiopico è comparso già più volte sulla Gazzetta in occasione delle visite “massaiane” di Mauro Forno e don Vittorio Croce e dell’incontro che ha avuto con lui don Luigino Trinchero.
L’ultima domanda rivolta dall’intervistatore Paolo Lambruschini comporta per noi una risposta molto interessante. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 8 novembre 2019]

Pasta-Rasero, il litigio infinito

Non si spegne la “querelle” sul Palio. Dopo che il gruppo consiliare astigiano del Movimento 5 Stelle, in una conferenza stampa convocata all’inizio della scorsa settimana avevano attaccato duramente la gestione della manifestazione finora portata avanti dal sindaco Maurizio Rasero (arrivando ad attribuirgli la volontà di rendere il Palio “il suo giocattolo”), sono arrivate replica e controreplica.
In un’intervista concessa al sito di informazione “La voce di Asti”, il sindaco ha premesso che “Asti ha problemi più importanti del Palio, manca il lavoro”. [Continua sulla Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 8 novembre 2019]

Montechiaro capitale del tartufo bianco

Montechiaro con la sua Fiera Nazionale (pag. 26) si è confermato punto di riferimento fondamentale nell’ambito delle manifestazioni tartuficole. Segno che il territorio circostante è molto vocato alla trifola e che l’organizzazione della Fiera funziona al meglio. Nella foto il tartufo gigante in mano a Mario Macchia, pluripremiato domenica scorsa come cercatore locale. Domenica prossima la carovana del tartufo è a Canelli poi si andrà alla manifestazione di Asti città sabato 16 e domenica 17 novembre, a quella di Montegrosso per il 24 per concludere a Cortazzone il 1° dicembre.

Palio: Il settimo inserto per i 120 anni della Gazzetta d’Asti

Il Palio di Asti rivendica la sua primogenitura in Italia, essendo testimoniato in atto già nel 1275 e quindi disputato almeno nella metà del secolo XIII. Riuscirà a battere, almeno nella storia, quello di Siena? L’abolizione avvenuta nel 1935 pur di non cambiare il nome da Palio a Certame Cavalleresco testimonia questo secolare conflitto. Rinato comunque nel 1967 (nella foto), va avanti a gonfie vele anche con le polemiche sul cambio di data e sul raddoppiamento della corsa. Questa storia ultracinquantennale viene ricostruita sulla base delle pagine della Gazzetta d’Asti dalla meticolosa ricerca di Antonella Laurenti, da sempre impegnata su molti fronti paliofili.

Altre Notizie

Cronaca – I due feriti di Quargnento ricoverati al Massaia
Cultura – Le figure di Nino Virano e di Maurizio Cassetti
Vita Diocesana – Chi era San Secondo e dove riposa?
Paesi – Costigliole, rossa la Barbera e rosso il Casetllo
Agricoltura – Nocciola, si va verso i 500 euro al quintale