L’Asl AT si candida, a livello piemontese, come sede di sperimentazione di programmi di odontoiatria sociale, rivolti cioè a utenti considerati “vulnerabili” sia dal punto di vista sanitario che socio-economico.
La proposta è contenuta in una lettera inviata dal direttore generale Luigi Robino all’Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (Aress), interna all’ente guidato dal governatore Cota, che nelle settimane scorse aveva richiesto alle Asl piemontesi informazioni sulle loro specifiche strutture per avviare un programma di sviluppo dell’odontoiatria sociale.
“La nostra Azienda – indica Robino – nell’ambito della Chirurgia Maxillo Facciale del Cardinal Massaia si è dotata di una struttura di Odontostomatologia e, ponendosi da tempo il problema di sostenere gli utenti ‘vulnerabili’, ha già elaborato uno studio sulla possibilità di assicurare loro cure odontoiatriche. Siamo convinti che sia giusto intervenire, nel prossimo futuro, a favore di quelle famiglie che più avvertono i riflessi della crisi economica e che, se non sufficientemente supportate, potrebbero essere costrette a rinunciare a cure dentali non coperte dal Servizio sanitario nazionale. Va letta in questa direzione anche la sottoscrizione del protocollo d’intesa con la Società Operaia di Mutuo Soccorso ‘Olga Marchisio’ di Asti ai cui iscritti, seppure attualmente solo per alcune ore alla settimana, garantiamo da quest’anno, con tariffe a basso costo e a carico dell’utenza, prestazioni odontoiatriche predefinite e concordate che la normativa non prevede di erogare nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza”.
Robino ricorda inoltre “l’esperienza maturata attraverso il ‘tempo zero’, modalità di accesso agli ambulatori del Massaia unica in Piemonte: da gennaio a settembre 2010 abbiamo complessivamente erogato 12.731 prestazioni di chirurgia maxillo facciale, odontoiatria e stomatologia, in netta crescita rispetto ai dati dello stesso periodo del 2009 (11.826). Ed è significativo sottolineare come la struttura di Odontostomatologia, oltre a servire i cittadini residenti, sia diventata punto di riferimento per la diagnosi e la cura di utenti provenienti dagli ospedali di Alba, Alessandria e Casale”.
“La possibilità di sperimentare programmi di odontoiatria sociale – sottolinea il direttore generale dell’Asl AT – contribuirebbe  a migliorare ancora di più il servizio nel suo complesso, immettendo nuove risorse di cui oggi non disponiamo, potenziando gli organici dei medici, ormai pressati dal carico di lavoro quotidiano, e razionalizzando il percorso di diagnosi e cura degli utenti. Ciò che chiediamo alla Regione, che sappiamo sensibile su questo fronte, è di decidere insieme come e su quali presupposti sperimentare, definendo di comune accordo le vulnerabilità socio-sanitarie ed economiche: vorremmo, per esempio, dedicare uno specifico spazio ai pazienti oncologici e ai disabili fisici, ai quali occorre dedicare più tempo e attenzione”.