Dopo due anni di sospensione, dovuta alla pandemia, oggi, domenica 4 settembre ad Asti sarà di scena il Palio, l’eclettica kermesse caratterizzata non solo dalla tenzone equestre ma anche dal grandioso corteo storico animato da circa milleduecento figuranti. I “quadri viventi” portati in scena dai 14 Rioni e dai 7 Comuni partecipanti alla manifestazione sono frutto di una meticolosa ricerca storica e rappresentano fatti realmente accaduti in Asti e provincia.

Come da tradizione il Soroptimist Club di Asti assegnerà la “Pergamena d’Autore” al Comitato che avrà meglio rappresentato il tema storico nell’ambito del corteo. 

Passiamo ora a una breve anticipazione delle rievocazioni che verranno proposte domenica.

Ad aprire il corteo saranno i defilé dei sette Comuni che partecipano al Palio. I figuranti di Baldichieri rievocheranno la simbologia del Leone nell’immaginario medioevale rendendo onore al gonfalone comunale nella cui araldica compare un leone rampante e in segno di orgoglio per la vittoria conseguita (tra i Comuni in gara) nell’edizione 2019 con il cavallo scosso chiamato appunto “Orgoglio”. Il Comune di Castell’Alfero rappresenterà l’arrivo in città di Giovanni II Paleologo, Marchese del Monferrato, mentre i rosso-blu di San Damiano faranno sfilare ambasciatori e nunzi apostolici, incaricati di missioni diplomatiche sotto la committenza dei mercanti lombardi. Una speciale atmosfera festosa animerà la sfilata di Montechiaro, incentrata sui momenti conviviali  per il primo centenario della fondazione di Mons Clarus. Nizza Monferrato, prendendo spunto dalla cronache di Guglielmo Ventura, rievocherà il Palio del 1275, corso ad Alba, e quello attuale, che si corre ad Asti. I bianco-azzurri di Canelli si vestiranno a festa per rendere omaggio a Valentina Visconti ed infine i bianco-rossi di Moncalvo focalizzeranno la sfilata sull’importanza del sale, merce preziosa sia dal punto di vista alimentare, sia in altre attività quali la farmacologia e la concia delle pelli. 

Ad aprire la sfilata dei Rioni cittadini saranno i figuranti di San Secondo che rievocheranno il ritorno in città, avvenuto nel 1304, dei nobili Solaro e delle famiglie loro alleate. Una copia del Codex Astensis, alcune miniature , pergamene e sigilli sarà il tema rappresentato dagli oro-blu di San Marzanotto, mentre il Rione Santa Maria Nuova farà sfilare l’antico ceto dirigente del Borgo, dai banchieri ai mercanti. Gli oro-rossi di San Paolo faranno rivivere la partecipazione di Beatrice d’Este alla parata militare allestita in Piazza d’Armi, mentre gli oro-argento di San Silvestro rappresenteranno l’ingresso trionfale di Valentina Visconti in Asti nel suo viaggio nuziale. Gli stemmi delle diverse linee della famiglia Roero saranno il fulcro della sfilata bianco-verde di San Martino-San Rocco, mentre la ricchezza, la bellezza e l’eleganza di nobili e dame trionferanno nel defilé del Rione Torretta. Il Rione San Pietro renderà omaggio, come antica tradizione, alla statua della Vergine Maria recentemente restaurata e ricollocata nella chiesa rionale,mentre i bianco-azzurri di Viatosto rievocheranno i poliedrici momenti festosi tipici del Calendimaggio. Tanaro-Trincere-Torrazzo  celebrerà le innumerevoli virtù dell’acqua elogiando il Tanaro, fiume che dà il nome al Rione, e i ramarri di San Lazzaro rappresenteranno la ricchezza e l’opulenza della famiglia Guttuari, così come descritta nelle cronache del Ventura. L’arrivo ad Asti di Carlo d’Orleans e della consorte Maria, Duchessa di Clèves, verrà portato in scena dai giallo-blu del Don Bosco, mentre il percorso di vita dei cavalieri medievali, dall’infanzia all’investitura, sarà il tema rappresentato dal Rione Santa Caterina. A chiudere la sfilata di domenica sarà il Rione Cattedrale (vincitore, tra i Rioni, dell’edizione 2019) che presenterà il simbolo dell’aquila e gli antichi fasti e trionfi all’ombra della Cattedrale.       

Foto di repertorio

Laura Novara