“La Provincia di Asti nasce come provincia del vino ed è giusto che il suo capoluogo ospiti ogni anno la rassegna dei vini biologici”. Gianfranco Torelli, vice presidente di Coldiretti Asti e vignaiolo biologico, non ha dubbi sul percorso decennale di “Vinissage”, il mercato del vino biologico, biodinamico e naturale, presentato oggi a Torino e in programma il 28 e 29 maggio al Palazzo Enofila di Asti. “Sicuramente la rassegna può ancora crescere, ma in questi dieci anni, noi vignaioli dell’Astigiano ci abbiamo sempre creduto ed è giusto proseguire con convinzione nella direzione intrapresa e cercare di implementare la manifestazione. Coldiretti crede e scommette sul futuro delle produzioni biologiche e su quelle naturali in generale, le cosiddette produzioni “senza”. Per il vitivinicolo, poi, gran parte di questo futuro si sta già delineando piuttosto chiaramente”. Come non essere d’accordo con Torelli, analizzando dati e statistiche. Secondo l’ultimo rapporto “Coop”, la tendenza dei consumi di prodotti naturali è in forte ascesa, nonostante il sovraprezzo da pagare, il 70% degli italiani è disposto a pagare di più un alimento completamente naturale, il 65% per uno che garantisce l’assenza di Ogm, il 62% per un prodotto bio e il 60% per uno senza coloranti. Gli acquisti di prodotti biologici confezionati fanno registrare un incremento record del 20 per cento, praticamente più di un italiano su 3, dichiara di acquistare cibi bio o naturali, in totale sono quindici milioni le persone che – sottolineano in Coldiretti – mettono nel carrello prodotti locali a chilometri zero. D’altra parte, secondo un’analisi Coldiretti su dati Sinab, il nostro Paese conta 49.070 imprese biologiche, in aumento del 12% rispetto all’anno precedente, con la superficie coltivata superiore al milione di ettari. L’Italia detiene il record europeo sul numero di agricoltori biologici, sono il 17% del totale, al secondo posto la Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e la Polonia (25.944, 10%). Per il settore vitivinicolo, a quattro anni dall’emanazione del Reg. 203/2012, gli operatori  biologici non possono che essere soddisfatti per la grande crescita che questo segmento sta avendo, nel mondo, ma anche in Italia. L’export è il capofila, seguito da dettaglio specializzato bio, ristorazione, vendita diretta ed enoteche. A distanza segue la grande distribuzione organizzata nella quale, comunque, si registra un aumento del 70% delle vendite di vino negli ultimi 4 anni negli iper e supermercati. Il Regolamento, ufficializzando la riconoscibilità con la dicitura “vino biologico” e l’eurofoglia, ha dato un grande impulso al settore, facendo chiarezza e differenziazione rispetto a generiche e talvolta ingannevoli menzioni in etichetta. La crescita delle cantine e del vino bio sono specchio del deciso incremento anche del vigneto biologico Italia che oggi sfiora i 70.000 ettari. “Una tendenza molto positiva – conclude Torelli – riscontrabile anche nell’Astigiano, che ci incoraggia e ci dice di essere sulla strada giusta. Speriamo che anche “Vinissage” possa seguire la parabola ascendente e consolidarsi come un appuntamento di rilievo”.