“L’approvazione del disciplinare della nuova Doc Asti tipologia Secco, da parte della commissione tecnica del Ministero dell’Agricoltura, è un primo passo – afferma Roberto Cabiale, presidente di Coldiretti Asti e vicepresidente di Coldiretti Piemonte con delega al settore vitivinicolo – di un percorso che speriamo possa essere il più breve possibile. Occorre continuare questo lavoro di squadra, consapevoli dell’indiscussa qualità delle nostre uve e quindi delle grandi potenzialità del Moscato d’Asti, dell’Asti e dell’Asti nella tipologia Secco. Solo così si potranno mettere in evidenza le notevoli attitudini del nostro territorio che, oltre ad avere produzioni di elevata qualità, è attrattivo dal punto di vista turistico”. La presidente di Coldiretti Piemonte Delia Revelli ricorda: “Il vino Made in Piemonte, grazie ai suoi alti standard qualitativi, è oltretutto molto richiesto all’estero. Questo nuovo prodotto potrà dare un nuovo impulso al comparto, proprio anche sui mercati internazionali, andando a conquistare nuovi spazi”. “Il vitivinicolo piemontese conta una produzione di oltre 3,5 milioni di quintali di uva e detiene una superficie vitata di 43 mila ettari. Dati che denotano l’importanza economica del comparto per la nostra regione. Auspichiamo, quindi, che, dopo questo primo sì della commissione tecnica, arrivi in breve tempo l’approvazione definitiva da parte del Comitato nazionale vini Dop affinchè la nuova Doc diventi operativa”, conclude il Delegato Confederale Bruno Rivarossa.