Malattia da reflusso gastroesofageo: compie 10 anni il team multidisciplinare dell’Asl At. Nato grazie alla continua collaborazione e sinergia, in particolare, tra le Strutture di Chirurgia generale, Gastroenterologia, Radiologia e Dietologia, questo gruppo di professionisti ha permesso di sviluppare un percorso diagnostico innovativo e basato su evidenze fisiopatologiche: attraverso esami specifici vengono indagati e definiti gli aspetti motori dell’esofago e dello stomaco e, successivamente, individuato un percorso terapeutico personalizzato. Ciascun paziente con sintomi, dunque, viene sottoposto ad un iter diagnostico strumentale avanzato (ph impedenziometria, manometria e valutazioni funzionali) che permette di scegliere tra approccio medico e chirurgico. Tra i professionisti Asl in prima linea il dottor Gabriele Pozzo, responsabile della Struttura semplice di Chirurgia funzionale esofago-gastrica, e la dottoressa Edda Battaglia, responsabile dell’ambulatorio di Fisiopatologia e manometria dell’apparato digerente. Proprio la Gastroenterologia astigiana è stata la prima in Piemonte ad eseguire indagini manometriche ad alta risoluzione. Il 60% della popolazione giovane/adulta (dai 20 anni in su) – spiegano Battaglia e Pozzo – manifesta sintomi da reflusso che necessitano di valutazione: ciò ha portato negli anni all’uso ed abuso della terapia medica con inibitori di pompa protonica (PPI). L’approccio utilizzato al Cardinal Massaia permette di migliorare la terapia medica, evitando l’utilizzo improprio di farmaci e selezionando adeguatamente quei pazienti che possono trarre il massimo beneficio dall’intervento chirurgico”. Gli interventi vengono eseguiti con tecniche mininvasive in laparoscopia che consentono dimissioni precoci (tra la prima e la seconda giornata successiva all’intervento) ed un ritorno alla normalità entro dieci giorni dalla procedura chirurgica.