Un accordo tra la Regione Piemonte e le organizzazioni sindacali di categoria consente ai medici di famiglia di acquisire in carico fino a 1.800 assistiti, in deroga provvisoria al tetto di 1.500 previsti dal contratto nazionale. In questo modo sarà più agevole e veloce il percorso di assegnazione del medico a chi ne risulti sprovvisto a causa della crescente carenza di professionisti del settore.

“Prendere in carico più pazienti – osserva l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi – significa venire incontro alle necessità dell’assistito che si trova a fare i conti con la difficoltà di reperire un nuovo medico quando il proprio va in pensione o cessa comunque l’attività. Un’emergenza nazionale che richiede soluzioni nazionali, ma che, intanto, il Piemonte sta affrontando con tutti i mezzi a disposizione, favorendo al massimo le condizioni di accesso al servizio di assistenza primaria, in attesa delle necessarie determinazioni nazionali”.

Roberto Venesia (Fimmg), Mauro Grosso Ciponte (Snami) e Antonio Barillà (Smi) rilevano dal canto loro che “veniamo incontro all’urgente bisogno di non lasciare i cittadini senza medico rimuovendo incompatibilità e semplificando le procedure di presa in carico degli assistiti. La carenza di medici è un problema drammatico del nostro Paese, non abbiamo la possibilità di risolverlo a livello locale, ma le misure dell’accordo piemontese rappresentano comunque una salutare boccata d’ossigeno, in attesa di soluzioni più strutturali a livello nazionale”.

L’accordo prevede anche, entro il limite del 5 per cento del massimale individuale, il medico di famiglia con autolimitazione del massimale possa accettare anche i conviventi dell’assistito, con notevole beneficio per l’assistenza familiare.

Inoltre, l’incarico di guardia medica al medico con doppio incarico di assistenza primaria e continuità assistenziale che abbia superato i 1.200 assistiti verrà revocato dopo dodici mesi, e non più dopo sei. Analogo meccanismo andrà a valere per i medici che esercitano nelle Rsa, per i quali è sospesa la limitazione d’ufficio del massimale individuale di 40 assistiti per ogni ora di assistenza prestata, in modo da non penalizzare i pazienti in carico e il proprio lavoro. Il massimale di assistiti per il medico iscritto al corso di formazione specifica, titolare di incarico temporaneo di assistenza primaria, viene innalzato da 500 a 650.

Infine, viene velocizzato notevolmente l’iter di assegnazione dei medici nelle zone carenti, attingendo direttamente alla graduatoria qualora il medico assegnatario non apra lo studio nei tempi previsti.

Per rendere più funzionali le nuove procedure ed avere un monitoraggio a livello piemontese, le aziende sanitarie locali garantiranno la redazione e l’aggiornamento semestrale della graduatoria aziendale per incarichi provvisori e di sostituzione.