L’approccio a percorsi di cura personalizzati è sempre più rilevante perché, come evidenzia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le differenze biologiche definite dal sesso e quelle socio-economiche e culturali (definite dal genere) influenzano lo stato di salute e di malattia di ogni persona. E di conseguenza le cure. Se ne discute sabato 14 giugno, dalle 10 alle 12  al polo universitario Astiss, in occasione della conferenza dedicata alla “Medicina di Genere” che conclude la rassegna “Parliamo di Salute” promossa dalla Fondazione Astigiana per la Salute del Territorio insieme all’Università della Terza Età – Utea. 

Interverranno le componenti dell’Associazione Italiana Donne Medico: le neurologhe Maria Gabriella Saracco e Alessandra Lentini, l’endocrinologa Simona Bo e le odontoiatre Simonetta Carzino e Alessandra Verrua. Insieme a loro, relazionerà sul tema il primario della Cardiologia Marco Scaglione.

Dopo il saluto della presidente della Fondazione, Luisa Amalberto, e del presidente dell’Utea, Giorgio Bricchi, si entrerà nel vivo con la presidente della sezione astigiana dell’AIDM, Maria Gabriella Saracco, che spiegherà l’abc della medicina genere-specifica. 

A seguire l’intervento del primario Marco Scaglione su “Cardiologia: un sostantivo femminile”. 

Alessandra Lentini spiegherà i fattori di rischio e la prevenzione dell’ictus cerebrale “anche in ottica di genere” mentre Simona Bo approfondirà il tema dell’obesità. Simonetta Carzino illustrerà la patologia delle apnee notturne, tra diagnosi precoce e differenze di genere, mentre la collega Alessandra Verrua si concentrerà sull’”Analisi del sorriso.” Il medico di famiglia Franco Masenga dialogherà con gli specialisti, rappresentando anche dubbi e quesiti dei pazienti.  

L’incontro è aperto a tutta la cittadinanza.