Due anni di pandemia, dinamiche in continua evoluzione e uno scenario ancora incerto in un mondo che si è velocemente e profondamente modificato. Change è il titolo nonché il filo conduttore scelto per la quinta edizione del Food&Wine Tourism Forum, il più importante appuntamento in Italia dedicato all’innovazione del turismo enogastronomico, promosso e organizzato da Ente Turismo Langhe Monferrato Roero con la direzione scientifica di Roberta Milano.

Dopo due edizioni in streaming ripensate per adattarsi e resistere all’emergenza sanitaria, l’evento torna in presenza giovedì 8 settembre al castello di Grinzane Cavour, simbolo dei paesaggi vitivinicoli dell’Unesco del Basso Piemonte: il programma prevede una intensa giornata di formazione rivolta agli operatori della filiera turistica, ai player istituzionali pubblici e privati, giornalisti, blogger, startup e studenti, e in generale a chiunque sia curioso di confrontarsi su enoturismo e turismo gastronomico.

Nato con l’intento di rafforzare il legame tra turismo e mondo dell’enogastronomia, il Forum sarà dunque dedicato quest’anno al cambiamento. Perché se da una parte, con un po’ di nostalgia, per tutti è forte la tentazione di tornare alle certezze del passato, magari rimuovendo da ogni pensiero gli ultimi due anni trattandoli come una parentesi indesiderata, dall’altra siamo consapevoli che indietro non si può più tornare. E che occorre trovare un nuovo paradigma, una prospettiva in cui inserire concetti come qualità, tradizione, rapporto umano e identità – da sempre alla base del turismo enogastronomico – in una rinnovata e vincente ricetta che possa proiettare enoturismo e turismo gastronomico nel futuro, declinando il cambiamento nei suoi più vari e articolati significati.

I GRANDI TEMI DI CHANGE

Ma cosa si intende per cambiamento? Dove e in che modo tutto ciò che avevamo imparato a conoscere e, forse, a gestire oggi sta velocemente mutando? Non si può non partire dal cambiamento climatico. Nel turismo, così come in ogni altro settore, la sfida della sostenibilità ambientale, sociale ed economica si fa sempre più urgente. Ancor più nel turismo enogastronomico, così intimamente legato alla terra. C’è poi da affrontare il cambiamento sempre più spiccato della domanda. Si tratta di una trasformazione profonda che riguarda tutti noi, in primis come persone e quindi anche come turisti, che si riflette nell’approccio al lavoro e in quello al viaggio. E se la domanda cambia, ne consegue che occorrerà modificare l’offerta. Il cambiamento in questo caso deve essere veloce, per convivere con nuove dinamiche e trovare in fretta una risposta alle richieste. C’è infine da fare i conti con la forte accelerazione digitale a cui stiamo assistendo, per cui servono una visione comune e una formazione continua.

QUALCHE DATO DI CONTESTO

Il turismo enogastronomico è in crescita in tutto il mondo, tanto da prevedere un +17% ogni anno nei prossimi cinque anni. L’enogastronomia rappresenta un’eccellenza italiana, una leadership che, secondo Ipsos, viene riconosciuta dal 49% degli intervistati. Nel mondo,infatti, la leadership nell’arte culinaria è riconosciuta all’Italia. Seguono, a distanza, Francia (22%) e Giappone (16%).

Lato offerta, secondo l’Osservatorio Nomisma-Unicreditil 27% degli operatori propone tour sul territorio per scoprire le tradizioni enogastronomiche. L’enoturismo si conferma il settore più sviluppato e più monitorato. Tuttavia, la percentuale del business derivante dal turismo è in media solo del 7% in Italia, dato che però sale al 14% per le piccole aziende enologiche. Sul versante internazionale, il 70% degli operatori intervistati riconosce il turismo enogastronomico un fondamentale segmento di sviluppo, ma solo il 10% ritiene che sia promosso in maniera adeguata (fonte UNWTO).

Sul fronte della comunicazione le imprese vinicole ritengono “molto importante” i canali social di Facebook e Instagram (83%) e il sito aziendale (l’82%), benché spesso si riscontrino profili non sempre presidiati e pagine web poco funzionali. Inoltre, solo il 35% ritiene importante una semplice newsletter periodica.

Per quanto riguarda la Top Five delle nazionalità nell’enoturismo troviamo al primo posto la Germania, seguita da Svizzera, Paesi Bassi, Belgio e Austria. Sui dati di vendita diretta del prodotto, l’Italia nel 2019, periodo pre-pandemia, era sotto la quota del 20%, mentre nelle destinazioni straniere dove è più sviluppato l’enoturismo si arrivava già fino al 60%.

«Il turismo enogastronomico è un settore in grande sviluppo, ma con opportunità non ancora sfruttate in pieno – anticipa il direttore scientifico del Food&Wine Tourism Forum, Roberta Milano –. Parlando di enoturismo, ad esempio, mentre la spesa media con pernottamento in Napa Valley è di 446 dollari, secondo l’ultimo rapporto dell’Osservatorio sul turismo del vino in Italiasolo il 18% dei visitatori spende più di 100 euro. Possiamo crescere di più, ma solo se sapremo rafforzare il connubio turismo e patrimonio agroalimentare e vitivinicolo, se comprenderemo e misureremo le ricadute economiche positive sui territori, se sapremo attuare strategie comuni, se sapremo sviluppare quei canali digitali, informativi e di vendita, che il turista richiede. Secondo Nomisma nei prossimi tre anni il 91% delle aziende enoturistiche investiranno in marketing, promozione e comunicazione: serve formazione per capire come mirare in modo efficace questi investimenti. Da qui gli ambiziosi obiettivi del Forum cui daremo risposta sia con formazione pratica sugli strumenti digitali, sia con confronti e dibattiti di visione. Per essere protagonisti del futuro».

«II Food&Wine Tourism Forum non poteva che nascere e crescere nel territorio che, in Italia, rappresenta una vera destinazione di viaggio per il turismo enogastronomico – dice il presidente dell’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, Mariano Rabino –-. Per questo, con la consueta intraprendenza e lungimiranza di Langhe Monferrato Roero, l’Ente Turismo ha fortemente voluto quattro anni fa essere ideatore e organizzatore di un momento di formazione e confronto per operatori e addetti ai lavori, ma non solo. Da allora, il Food&Wine Tourism Forum è diventato un riferimento nel panorama nazionale, affrontando puntualmente i temi più attuali e i nuovi trend di sviluppo. Quest’anno, con il ritorno in presenza al castello di Grinzane Cavour dopo due anni di pandemia, la scelta di focalizzare gli incontri e i dibattiti sui vari aspetti dei cambiamenti epocali che stiamo vivendo ci restituirà una maggiore consapevolezza delle sfide che ci attendono».    

PROGRAMMA FWTF 2022

L’evento è organizzato su tre sale per un totale di 18 appuntamenti che spazieranno dalla strategia all’operatività, dalle testimonianze internazionali ai social media, dalle più attuali ricerche alla didattica sulle tecniche digitali utili alla promozione per gli operatori.

Il format sarà quello già sperimentato con successo nelle prime edizioni del Forum, con un approccio che segue la sequenza comprendere, misurare, imparare e agire, distinguendo momenti e obiettivi differenti in due sezioni:

–       una sezione Conference di ampio respiro sul tema del cambiamento, orientate alla strategia e arricchite dal pensiero di esperti nazionali e internazionali. I temi affrontati andranno dall’enoturismo all’agricoltura 4.0, culinary tourism, ristorazione, turismo ed esperienze, blockchain e NFT, nuove tecnologie digitali legate al vino e ai prodotti gastronomici, mobilità sostenibile e altro ancora.

–       una sezione Toolkit raggrupperà invece gli eventi formativi pensati per gli operatori. Saranno focalizzati sui social media e sul potenziamento dei canali digitali: nell’accoglienza, nelle experience e nella ristorazione.

STORIA DEL FOOD&WINE TOURISM FORUM

Il Food & Wine Tourism Forum nasce nel 2018 in una destinazione a forte vocazione enogastronomica, le Langhe. Partendo dal know-how del territorio, l’obiettivo è sempre stato quello di rafforzare il legame tra il turismo, il mondo del vino e quello della ristorazione. Un legame da sviluppare in una prospettiva di innovazione digitale.

Negli anni il FWTF è cresciuto ampliando ambiti e argomenti e coinvolgendo sempre più esperti e opinion leader nazionali e internazionali. Hanno preso parte alle passate edizioni il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Enit, Isnart, Google, Tripadvisor, The Fork, WeChat, Ctrip, Lonely Planet, Ipsos, Sojern, VisitFlanders, Data Appeal, Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Eataly, Regione Piemonte, enti ufficiali di promozione turistica regionale (Trentino Marketing, Toscana Promozione Turistica, Promoturismo FVG, Basilicata Turistica, Puglia Promozione, Regione Abruzzo), Guida Michelin, Guida l’Espresso, Narratori del gusto, Identità Golose, Accademia Bocuse d’or Italia e molti chef di fama, giornalisti ed esperti nazionali e internazionali.

Il Food&Wine Tourism Forum è realizzato con il contributo di Fondazione CRC e Regione Piemonte.