“Mi si chiede quale dei miei alunni io accetti di buttare dalla torre. Io scelgo di buttare me stesso”. Comincia così il lungo sfogo del maestro Giampiero Monaca, ideatore del progetto “Bimbisvegli” della cosiddetta scuola nel bosco nella primaria P. Donna di Serravalle d’Asti.

Protagonista di numerose battaglie per salvare il suo progetto nella frazione di Asti, con tanto di sciopero della fame, ora Monaca ha preso una decisione ben precisa: lasciare. La scuola non Bimbisvegli, realtà che proprio ultimamente è stata riconosciuta tra le 25 migliori esperienze nazionali di scuola innovativa al Festival dell’innovazione Scolastica di Valdobbiadene, alla presenza del ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi.


“Non sono in grado di mentire o di vivere o far vivere la nostra bella scuola felice in clandestinità, anzi, trovo che uno dei valori più importanti sia proprio la condivisione del nostro “essere scuola” pubblica in modo assolutamente pubblico: non si accende una lampada per tenerla nascosta sotto un mobile ma per illuminare la stanza , per tutti”, precisa in un passaggio del suo lungo post.

E aggiunge. “La nostra realtà ha offerto spunti e speranza per tantissime altre persone in tutta Italia . Forse questa è la colpa maggiore, per alcuni”.
Monaca, che ha fatto richiesta di aspettativa, poi precisa che il progetto proseguirà con la nuova equipe di insegnati: “Affido il progetto a chi mi ha assicurato di volersene prendere cura e proseguirlo a modo proprio, prendo distacco per non essere di intralcio e lasciare che le inevitabili nuove direzioni non siano fonte di discussione e dunque di difficoltà”, spiega Monaca che rassicura “operativamente però, non sparisco”.

“Sono a disposizione per organizzare con l’associazione Bimbisvegli il servizio di “scuola volontaria” grazie alla collaborazione con Agathon e Pro Loco. Ovviamente senza utilizzare in alcun modo i locali scolastici che ci saranno certamente preclusi – conclude -. In pratica, andandomene dalla porta, lascerò il seme di Bimbisvegli alle cure delle colleghe che vogliono proseguire, e rientrerò dalla finestra anche grazie alla collaborazione della comunità educante e con la scuola volontaria riusciremo a riattivare i pomeriggi scolastici che l’organizzazione scolastica ha voluto eliminare. Questo risulterà anche un vantaggio per la frazione, che invece di perdere la scuola potrà potenziarla”.