Continua la campagna vaccinale, non senza qualche timore e preoccupazione dopo il verificarsi di alcuni casi di decesso a poche ore o giorni dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca. Mentre si attendono analisi ed esami medici che chiariscano un’eventuale correlazione tra le morti e la somministrazione del vaccino, prosegue la campagna di immunizzazione. 

Da lunedì sono iniziate le prenotazioni per la fascia dei settantenni e i soggetti “estremamente vulnerabili”, affetti da patologie correlate a un elevato tasso di letalità se associata al covid 19. Si tratta di soggetti con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete ed endocrinopatie severe, fibrosi cistica, patologie renali, malattie autoimmuni, malattie epatiche e cerebrovascolari, patologie oncologiche, sindrome di Down, trapianti di organo solido, grave obesità. 

Claudio Lucia, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Asti, spiega come sta procedendo la campagna.

Da lunedì sono aperte le prenotazioni per i settantenni e le fasce deboli.

“Il Ministero della Salute e la Regione Piemonte hanno dato l’avvio alle prenotazioni per le nuove categorie. I settantenni potranno prenotarsi sul portale della Regione www.ilpiemontetivaccina.it mentre per quanto riguarda i soggetti “estremamente vulnerabili” saranno inserite nel piano vaccinale su apposita piattaforma direttamente dal proprio medico di famiglia. Sono una quindicina le patologie gravi prese in considerazione”. 

Quando partirà la somministrazione vera e propria? 

“Potrebbe partire entro fine mese. La questione prioritaria è trovare siti adeguati in cui vaccinare. Nei paesi i sindaci hanno dato la disponibilità di oratori, palestre, allestito gazebi. E’ impensabile vaccinare negli studi dei medici di base, spesso ospitati in condomini. La vaccinazione deve avvenire in sicurezza, sia dal punto di vista sanitario che logistico. Nelle piccole realtà è stato più facile organizzarsi, mentre in Asti è più complesso, ma vi sono molte strutture come il Palazzetto dello Sport o il Pala San Quirico che potrebbero ospitare le vaccinazioni”. 

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 19 marzo 2021

Laura Avidano