Claudio Lucia, da poco riconfermato alla presidenza dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Asti, riflette con noi sulla campagna vaccinale, sull’importanza del rispetto delle misure precauzionali e sulle prospettive future.

Come sta procedendo la campagna di vaccinazione?
“Come in tutta Italia, anche ad Asti sono iniziate a fine dicembre le vaccinazioni. La nostra Asl sta procedendo in maniera molto virtuosa, partendo dal personale medico e sanitario dell’ospedale. Domani, sabato 9 gennaio, verranno vaccinati tutti i medici di famiglia che, dall’inizio della pandemia, sono stati costantemente in trincea. Si contano tra di loro, a oggi, 289 decessi. In generale si procede un po’ “a macchia di leopardo”, con realtà più virtuose e altre meno, ma per quando riguarda la nostra provincia possiamo essere soddisfatti”.
Come proseguirà ora la campagna?
“Dopo il personale ospedaliero si procederà con le Rsa e con il resto della popolazione, partendo prima dalle persone più a rischio per età, patologie pregresse, tipologia di professione, fino ad arrivare alla vaccinazione dell’intera popolazione. Rispetto alle Rsa abbiamo un problema relativo al consenso informativo, aspetto molto delicato, per cui per le persone con patologie che provocano la perdita delle funzioni mentali deve intervenire la Procura della Repubblica. Inoltre, coloro che hanno già contratto il virus devono attendere sei mesi prima di sottoporsi a vaccino. Al di là di questi stalli, si va avanti a buon ritmo”.
Ci sono già dei numeri rispetto ai vaccini fatti?
“Quello che è importante è che in Italia sono stati consegnati 470 mila vaccini, distribuiti su tutta la penisola, e altre forniture sono in arrivo. Ci troviamo di fronte a qualcosa di epocale, una vaccinazione di massa eccezionale”.
A questo proposito, ritiene che si potrà arrivare a rendere il vaccino anti covid obbligatorio?
“Queste valutazioni si potranno fare tra qualche mese, dopo che il vaccino sarà stato distribuito in grandi quantità e si avranno i numeri precisi di coloro ai quali è stato somministrato. Il Governo farà i suoi ragionamenti; quel che è certo è che si tratta di una misura contemplata dalla legge, e quindi attuabile”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 8 gennaio 2021.

Laura Avidano