Una casa di appuntamenti in un normale alloggio di viale Pilone, periferia di Asti. E’ quanto scoperto dalla polizia , squadra mobile e ufficio immigrazione, che hanno denunciato due persone, un astigiano di 36 anni e una cinese di 56 anni, per sfruttamento e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Tutto è scattato da alcune segnalazioni anonime che parlavano di un continuo via vai di uomini da un insospettabile alloggio; ne è nata una vera e propria indagine coordinata dalla procura di Asti, che ha portato i poliziotti a frequenti appostamenti sotto la palazzina. Un’inchiesta che ha messo alla luce un vero e proprio giro di prostituzione di ragazze orientali fatte arrivare appositamente dalla cina per prostituirsi ad Asti.
Attività illegale che era però pubblicizzata attraverso annunci su giornali locali e siti internet.
“I due soggetti indagati avevano organizzato scrupolosamente la loro attività, facendo giungere le donne dal paese di origine e, dopo averle istruite ed aver pubblicizzato a mezzo di inserzioni gli incontri, le collocavano all’interno dell’alloggio ove, a tutte le ore del giorno e della notte, ricevevano clienti e, dopo una breve permanenza delle stesse, al fine di “offrire” alla clientela una continua varietà, venivano sostitute con nuovi arrivi”, hanno specificato gli investigatori.
Dagli accertamenti è emerso che le prestazioni venivano concordate a cifre che variavano dai 30 ai 50 euro.
Nel momento della perquisizione della casa chiusa i poliziotti hanno identificato due giovani prostitute cinesi sequestrando inoltre200 profilattici e altro materiale da lavoro oltre un bloc notes, un registro insomma, nel quale venivano annotati gli incassi stimati intorno ai 1500 euro a settimana.