Sono circa 3 mila gli ipertesi tenuti sotto controllo dalla struttura di Endocrinologia e Ipertensione del Cardinal Massaia attiva da 18 anni. Il personale medico e infermieristico si prepara a incontrare gli astigiani in occasione della VIII Giornata mondiale contro l’ipertensione, fissata per giovedì 17 maggio: un appuntamento, aperto a tutti, dedicato all’informazione e alla prevenzione.
Gli ambulatori, interni alla Medicina A diretta dal primario Valter Saracco e situati al 2° piano dell’ospedale, resteranno aperti dalle 9 alle 16.30 per il controllo gratuito della pressione arteriosa. In tre distinti momenti della giornata (alle 10,30, 13 e 15) il dottor Antonio La Grotta, responsabile della struttura, approfondirà il tema dell’ipertensione e risponderà alle domande degli utenti.
“Ogni mese – spiega lo specialista – visitiamo 120 utenti: il 70% di loro riceve una valutazione diagnostica approfondita. Mediamente sono circa 300 i nuovi pazienti ogni anno. Finora nel 15% dei casi trattati è emersa la presenza di una causa nota dell’ipertensione arteriosa (endocrinologica, vascolare, renale, sindrome delle apnee notturne). Una volta individuata la natura specifica della patologia, è possibile prescrivere una terapia mirata, medica o chirurgica, che il più delle volte guarisce lo stato ipertensivo o, quantomeno, consente di tenere sotto controllo la malattia”.
Nella struttura di Endocrinologia e Ipertensione vengono valutati gli ipertesi gravi e con il sospetto di una forma secondaria del disturbo (malati giovani, ipertese gravide e pazienti con un difficile controllo pressorio).
“Pur essendo una condizione clinica molto comune, arrivando a interessare il 35% della popolazione adulta – sottolinea il dottor La Grotta – la patologia viene spesso trascurata: quasi una persona su tre non sa di essere malata. Sottovalutare l’aumento pressorio spesso può avere conseguenze drammatiche: il 40% di tutte le cause di decesso per malattie cardiovascolari è, infatti, riconducibile a questa patologia. In Italia si riesce ad avere un adeguato controllo solo per un paziente su quattro: questo accade per la mancata scoperta di una causa nota dell’aumento pressorio o per un’inadeguata terapia, una scorretta assunzione di farmaci, il non rispetto di stili di vita corretti (una dieta povera di sodio, una regolare attività fisica aerobica e un calo di peso negli obesi).