Buon successo di pubblico per la mostra sul lavoro minorile allestita dall’associazione astigiana di cooperazione internazionale DI-SVI, con il contributo del Comune di Asti (Ufficio Politiche Sociali), al Centro culturale San Secondo dal 5 al 10 giugno scorsi.
Tra i visitatori, particolarmente interessati all’approfondimento del fenomeno, che tra l’altro rientra nel loro piano di studi, sono stati gli alunni delle classi III, IV e V A e IV B della scuola elementare “Baussano” e II e III D della media Brofferio. Gli oltre 150 studenti hanno appreso da fotografie e pannelli quali sono le forme, i Paesi, i prodotti e le conseguenze del lavoro minorile e non hanno mancato di rilevare che, seppur limitato e circoscritto, lo sfruttamento dei bambini esiste anche in Italia.
Al termine della visita ai ragazzi è stato proposta un’attività sulla storia di Iqbal Masih, il bimbo pachistano divenuto simbolo della lotta contro il lavoro minorile: venduto dal padre a un fabbricante di tappeti quando aveva 4 anni, sei anni dopo Iqbal esce dall’opificio, incontra un rappresentante del Fronte di Liberazione dal lavoro forzato e inizia a tenere conferenze sullo sfruttamento dei bambini in tutto il mondo. Il 16 aprile 1995, viene ucciso con un colpo di fucile all’età di 12 anni. Il suo assassino è rimasto ignoto, ma si sospetta che a ordinare il crimine sia stata la mafia pachistana dei tappeti, irritata dalla chiusura di decine di fabbriche in seguito alle denunce portate avanti dal piccolo.