SAN DAMIANO – L’Asl 19 di Asti è pronta a indire le gare d’appalto sulle Case della salute di San Damiano, Castello d’Annone, Villafranca e a inaugurarle entro la fine del 2009: lo ha annunciato ieri, martedì, il direttore generale Luigi Robino all’incontro organizzato con l’Amministrazione Valle. Molti i cittadini accorsi al cinema Splendor, a conferma dell’interesse che il progetto sulle nuove strutture inizia a riscuotere. “Il nostro – ha ricordato Robino ai sandamianesi – è un obiettivo ambizioso: le Case della salute non esistono dappertutto in Piemonte. Noi ne abbiamo già finanziate sei e altre ne progetteremo nei prossimi anni: siamo l’unica Asl che finora ha stanziato risorse per creare una vera e propria rete sul territorio astigiano. Nel panorama regionale, abbiamo la fortuna di avere ospedali nuovi: quello di Asti è stato l’ultimo a essere costruito e nel 2011 sarà pronto quello della Valle Belbo. Perché essi possano funzionare meglio è necessario costruire una maglia socio-sanitaria sul territorio capace di dare risposte immediate al paziente nel suo percorso di diagnosi e cura, senza mai farlo sentire solo”. Un modo, ha ricordato il direttore generale, per evitare, per esempio, che molti cittadini si rivolgano al Pronto Soccorso senza averne effettivamente bisogno: “Solo il 5% dei casi registrati al ‘Cardinal Massaia’ rivestono attualmente carattere di urgenza o emergenza. Tutto il resto troverebbe risposte adeguate nelle Case della salute”. Sulle nuove strutture l’Azienda sanitaria ha realizzato un pieghevole, diffuso in sala e destinato a essere distribuito capillarmente dal Comune nelle prossime settimane. Molte le domande del pubblico e riguardanti, tra l’altro, la localizzazione del sito su cui nascerà la struttura, i servizi ospitati, il rapporto con i medici di base. Con una premessa del sindaco Valter Valle: “La Casa della salute è una risorsa per l’intera comunità delle Colline Alfieri, circa 15 mila abitanti, ed è un’opportunità importante perché arricchisce e mette al centro il territorio”. Il primo cittadino ha difeso la localizzazione di località San Sebastiano “individuata dopo aver constatato l’impossibilità di recuperare edifici in centro storico, e comunque in posizione baricentrica rispetto ai centri delle Colline Alfieri”. Robino ha tra l’altro chiarito che “per i medici di base non ci sarà alcun obbligo di lavorare nelle Case della salute, ma è bene ricordare che il futuro della medicina di comunità sta nei gruppi di cure primarie, un modo nuovo e più costruttivo di lavorare a fianco del paziente. Tutti i cambiamenti all’inizio spaventano un po’, ma non ho dubbi che alla fine saranno gli stessi medici a scegliere queste strutture”. La Casa della salute di San Damiano, che costerà un milione e mezzo di euro, ospiterà i servizi al piano terra (625 metri quadri), mentre nel seminterrato troverà posto la parte logistica. “Funzionerà per 12 ore al giorno – ha spiegato Robino – accoglierà anche il servizio di continuità assistenziale (ex Guardia Medica) e metterà a disposizione della Croce Rossa uno spazio per volontari e mezzi”. “Sicuramente – la sottolineatura di Valle – la qualità delle prestazioni sanitarie, già oggi di buon livello, non potrà che migliorare”. La prima delle strutture volute dall’Asl nascerà a Canelli a fine estate 2009. E proprio nella città spumantiera si parlerà di “Case della salute: un nuovo modello di sanità” nell’incontro pubblico che Spi e Funzione Pubblica Cgil organizzeranno sabato 4 ottobre, alle 9, nel Salone della Cassa di Risparmio di Asti. L’Asl AT sarà rappresentata dal direttore generale Robino.
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