Una sola parola per descrivere la propria carriera, “Felice!”: questa la prima risposta che Valeria Solarino, interprete de “La signorina Julie” che andrà in scena domani all’Alfieri di Asti sotto la regia di Valter Malosti, pronuncia nella nostra intervista prima della rappresentazione.
“Era da un po’ che pensavo al teatro – racconta l’attrice – ma mai nessuna proposta mi aveva convinta. Poi la scorsa primavera sono stata contattata da Valter Malosti per questo spettacolo. Conoscevo il testo e mi piaceva molto anche il personaggio di Julie, ma a farmi decidere è stato proprio Valter. E’ un regista che stimo da sempre e l’idea di tornare a teatro con lui mi stimolava molto”.
Cosa la colpisce nella pièce di Strindberg? Ritiene che sia un’opera “scandalosa” anche per i nostri giorni? E se sì in che termini?
“Mi colpisce soprattutto la grande modernità del testo. Si parla quasi come in una seduta psicanalitica: i desideri più intimi, le passioni, le forze primordiali che spingono il personaggio di Julie verso il suo lato più oscuro, rappresentato in parte dal personaggio del servo Giovanni. All’epoca, a fare scandalo era questo “matrimonio misto”, il fatto che una contessina si abbassasse a concedersi a un servo. Oggi questo non fa più scandalo perchè non c’è più una divisione di classe così netta, ma sicuramente è ancora provocatorio parlare di uomini, liberati dalle costrizioni sociali, come animali. Julie e Giovanni diventano quasi la stessa persona, in una sorta di gioco ipnotico: due facce, due anime di una stessa persona”.
Che giudizio dà alle recenti polemiche nate attorno al film Vallanzasca?
“Il mito di Vallanzasca non l’ha certo creato questo film, ma i mezzi di comunicazione molti anni fa. Questo è un aspetto importante del film e, purtroppo, molto attuale: i mass media che creano dei miti dal nulla o ancora peggio dal marcio. Di più, trovo grottesco che esponenti di un partito di governo perdano il loro tempo a dibattere di un film o peggio ancora dell’argomento di un film, perchè la pellicola non l’hanno nemmeno vista, dati i molti problemi ben più seri che devono affrontare in questo momento”.
Come le piace immaginare il suo futuro?
“Spero di poter continuare a fare questo lavoro con persone che stimo, come ho sempre fatto fino a ora, e con lo stesso entusiasmo”.
Marianna Natale