“Dalla Val d’Ossola alle valli di Cuneo. Qual è la vera immagine e natura della gente che abita in questo estremo Nord Ovest d’Italia lungo 600 km?”. E’ stata questa la domanda principale della presentazione del libro “Piemontesi” che, sabato scorso, ha animato la Foresteria del Castello di Castell’Alfero. Un appuntamento molto ben inserito tra quelli di Golosaria nel Monferrato Astigiano e che ha richiamato un vasto pubblico.
Il volume racchiude un bellissimo reportage fotografico di Gabriele Croppi che ha ripreso con il suo obiettivo un ensemble davvero notevole delle peculiarità del territorio: non solo monumenti, ma anche scuole di mongolfiera, alpeggi, fabbriche di saxofoni, chiese e sinagoghe. Tutto con un sapido commento di Daniela Finocchi. Proprio all’autrice dei testi è andato il compito di spiegare al pubblico di Castell’Alfero la genesi dell’opera. Per lei essere Piemontesi vuol dire darsi da fare: un gesto che si coglie molto bene negli scatti del fotografo a cui, come ha spiegato l’editore Antonio Monaco, è stato chiesto di dedicarsi a questo lavoro per due mesi interi. Una full immersion nel Piemonte che ha fruttato 7500 scatti. Il giornalista e scrittore Claudio Galletto ha moderato l’incontro a cui ha preso anche Fabio Molinari, responsabile culturale del Club di Papillon ed esperto del territorio. Molinari si è soffermato sul futuro del Piemonte e dei Piemontesi, un popolo volenteroso e lavoratore sì, ma anche che risponde al tipico luogo comune di essere “chiuso in sé stesso”. Alla presentazione era presente anche il Sindaco di Castell’Alfero Fernando Tognin e la delegazione ufficiale di LAFRANCAISE, cittadina francese gemellata con Castell’Alfero dal 2003.