Risale al 2009 la costituzione da parte di istituzioni, forze sociali ed enti datoriali della Provincia di Astidi un Tavolo Anti Crisi con lo scopo di monitorare la situazione economica ed occupazionale, di definire interventi per contrastare la crisi e le modalità di assistenza alle imprese e di sostegno ai lavoratori in difficoltà nonché di coordinare e promuovere le dinamiche inerenti all’accesso al credito delle imprese e dei lavoratori. Il Tavolo – divenuto oggi di Sviluppo – ha maturato negli anni un ruolo di riferimento sul territorio in merito alla gestione delle dinamiche economiche in atto, anche grazie ad un percorso fattivo, costruito attraverso tappe importanti quali l’accordo sull’anticipo di cassa e la condivisione di un progetto di conoscenza e ricerca che ha beneficiato del supporto dell’Università e che ha prodotto un’analisi del territorio, fornendo punti di forza e debolezza presenti, nonché scenari possibili di sviluppo. Una crisi economica e occupazionale che diviene sempre più pressante, scenari politico – amministrativi dalle geografie “variabili” e che potrebbero minacciare il quadro dei servizi presenti sul nostro territorio, divengono oggi elementi che rafforzano ulteriormente la necessità di coesione territoriale e di continuità all’azione del Tavolo di Sviluppo. “Il territorio astigiano – dice l’assessore comunale al lavoro Marta Parodi – si vuole trovare preparato e compatto nell’affrontare le nuove sfide economiche, identitarie, occupazionali, cosciente che sia giunto il momento di fare realmente sistema, cominciando a dare un significato concreto a tale espressione. La Provincia di Asti ha, in questi anni, costituito l’Ente promotore nonché coordinatore di questo importante strumento. La messa in discussione politica e amministrativa dell’Ente Provincia, per stessa ammissione di tutti i soggetti coinvolti, non deve coincidere però con la rinuncia alla continuità al lavoro sino ad oggi prodotto dal Tavolo di Sviluppo. Questa buona pratica di concertazione, troverà continuità nel coordinamento del Comune capoluogo, anche nell’ottica di rendere la città di Asti reale riferimento di un’area più vasta che, nonostante la mancanza di confini amministrativi, sarà ben identificabile da elementi socio-culturali, identitari, economici, di servizi che connoteranno l’Astigiano. Convinzione di tutti è la necessità di rendere operativo e realmente efficace l’indicazione progettuale che emergerà dal Tavolo, in quanto indirizzo di sviluppo del territorio nel suo insieme”. A medio lungo termine si tenderà al disegno della prospettiva, la progettazione delle scommesse di sviluppo del territorio inteso come Astigiano, da tradurre in un Piano di Sviluppo organico e multidisciplinare, che disegni le dinamiche di crescita sociale ed economica, mentre a breve termine ci si prefigge la risposta alle emergenze o opportunità contingenti, che necessitano di soluzioni partecipate e operative. “La difesa e il sostegno al lavoro e il supporto alle nostre imprese – continua Parodi – sono certamente temi di assoluta attualità, da affrontare approfondendo tematiche quali la formazione professionale, il sostegno agli investimenti e all’avvio d’impresa, l’internazionalizzazione delle nostre produzioni, l’erogazione di servizi in grado di creare adeguate economie di scala nonché agevolazioni indirizzate alle attività produttive”. Nell’intento di contribuire all’immediata operatività, il Tavolo ha tempestivamente messo in programma alcune tematiche, risultanti prioritarie, che verranno affrontate da appositi consessi ristretti e tematici. Come il credito alle imprese – opportunità di sostegno tecnico e amministrativo a livello territoriale nei confronti delle aziende che vantano un credito nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni, le quali, spesso, pur avendo disponibilità finanziarie, non possono pagare i creditori nel rispetto del patto di stabilità. Il tema è stato affrontato da un recente Decreto Ministeriale (22.05.2012) che, allo scopo di far affluire liquidità alle imprese, disciplina le modalità di certificazione del credito. Necessario il coinvolgimento degli Istituti di Credito Locali e non. “A tale proposito, va ricordato che, la Camera di Commercio di Asti – ha dichiarato il presidente Mario Sacco – attualmente dispone della possibilità di sostenere le micro, piccole e medie imprese, attraverso la nascita del “Sbloccacrediti Piemonte” fondo rotativo di 10 milioni di euro che le Camere di Commercio piemontesi mettono a disposizione delle aziende che vantano crediti certificati da parte delle amministrazioni comunali. Il progetto, realizzato con la collaborazione di Unicredit e Anci Piemonte sarà operativo fino al 31 dicembre 2013. La piccola media impresa deve ottenere la certificazione del proprio credito direttamente dall’amministrazione comunale per poi consegnarla in una qualsiasi filiale Unicredit in Piemonte, al fine del trasferimento dei fondi”. Bandi etici e gare d’appalto sono altri punti di interesse: valutazione di criteri che, oltre a assicurare la qualità della prestazione, vadano nella direzione di garantire la trasparenza, di imporre prestabiliti limiti ai ribassi, la sicurezza dei lavoratori e che possano in qualche modo agevolare la collaborazione tra imprese locali e Enti Territoriali compatibilmente e coerentemente alla normativa vigente in materia. C’è poi la questione occupazionale, riprendendo progettazioni e possibilità di finanziamento erogate dalla Regione e il tema dell’Astigiano come territorio concretamente a vocazione turistica.
Ad Asti meno oneroso e più semplice aprire bar e ristoranti
politica ed economia
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