biblioteca astense

Il presidente della Biblioteca Giorgio Faletti con alcuni operatori

Arriva da Facebook il segnale d’allarme lanciato dal personale della Biblioteca Astense: nella pagina “Salviamo la nostra biblioteca”, si procede a una attenta disamina della situazione che si creerebbe se la disposizione adottata a fine dicembre dal commissario prefettizio Ardia, che prevede il rientro alla Provincia  di tutto il personale distaccato presso altri uffici, entrasse in vigore.

La data di rientro – originariamente fissata al primo gennaio – è stata prorogata al primo febbraio. Se confermato, il provvedimento comporterebbe “il rientro” di cinque persone in Provincia e determinerebbe il sostanziale dimezzamento del personale di biblioteca adibito al servizio al pubblico. La conseguente carenza di personale metterebbe fortemente a rischio non solo la qualità ma anche l’esistenza stessa di molti servizi della Biblioteca di Asti. Gli scenari che si aprono sono diversi. Una consistente riduzione dell’orario di apertura al pubblico: a fronte delle attuali 50 ore e mezza di apertura settimanale la biblioteca potrebbe garantire un massimo di 32 ore settimanali di apertura al pubblico, con orari ancora da definire. Si stima quindi una riduzione di circa il 37% dell’orario, con ritardo dell’apertura mattutina e forte anticipo della chiusura serale, oltre alla probabile necessità di rinuncia all’orario continuato. Nella giornata di lunedì la biblioteca resterebbe chiusa allo scopo di effettuare le necessarie attività di back office che non possono essere svolte, se non parzialmente, durante l’orario di apertura (a titolo di esempio: spostamento del materiale, controllo sezioni, catalogazione libraria, richieste di prestito interbibliotecario). Sono fortemente a rischio tutti i servizi legati al territorio provinciale. A causa della riduzione del personale la biblioteca non sarà più in grado di garantire i servizi legati al Centro Rete (ossia i servizi di catalogazione, inventariazione e cartellinatura del materiale librario di proprietà delle biblioteche aderenti al Centro Rete, cui fa capo la Biblioteca Astense). Attualmente, il personale dedito alla gestione del materiale di Centro Rete consta di due dipendenti in distacco dalla Provincia di Asti; tale personale dovrebbe essere integralmente sostituito nelle proprie mansioni da non si sa bene quale altro operatore. Nella migliore delle ipotesi si renderebbe necessario un completo ripensamento della tipologia di servizio e del ruolo della Biblioteca Astense all’interno del Sistema delle biblioteche aderenti al Centro Rete astigiano. A rischio è anche il servizio di Bibliobus, offerto ai comuni della Provincia che ne fanno richiesta e che non possiedono una biblioteca comunale (24 comuni). Ad oggi, il servizio è gestito da due operatori-autisti che si alternano alla guida del veicolo attrezzato a biblioteca itinerante in base ai rispettivi turni lavorativi. A tali operatori si aggiunge un bibliotecario coordinatore (responsabile di Centro Rete); a seguito del rientro del personale distaccato, resterebbe in biblioteca solamente un addetto a tale servizio. Il ridimensionamento del personale pone a rischio anche le attività che la biblioteca svolge con le scuole al di fuori del territorio del Comune di Asti; il personale preposto alla gestione della Biblioteca Ragazzi sarebbe costretto a ridurre sensibilmente gli impegni legati alle visite e letture animate offerte alle scolaresche in visita, allo scopo di sostituire i colleghi rientrati in Provincia nello svolgimento dei compiti a questi precedentemente assegnati. Il venir meno del legame con l’ente Provincia costringerebbe inoltre la biblioteca a rivedere il regolamento del servizio prestiti, col rischio non trascurabile di una limitazione dello stesso ai soli residenti in Asti ed esclusione dei residenti in provincia. A fronte degli attuali 10 la Biblioteca arriverebbe a poter contare solamente su un totale di sei dipendenti addetti ai servizi di biblioteca; un dipendente tra questi sarebbe totalmente impegnato col servizio Bibliobus, qualora tale servizio rimanesse in vigore, senza possibilità di essere sostituito in caso di necessità. Dei restanti cinque dipendenti, due lavoratori operano attualmente sulla base di un contratto di lavoro a tempo determinato. Da tutto ciò conseguirebbe il rischio che già nell’anno 2014, qualora non fossero rinnovati i contratti al personale a tempo determinato e si desse corso al pensionamento di un altro dipendente a fine carriera, resterebbero soltanto tre incaricati a svolgere tutti i servizi di biblioteca. Ciò comporterebbe la completa paralisi delle attività dell’ente. Sulla base di tali previsioni, si renderebbe inoltre estremamente difficoltoso, se non impossibile, erogare il servizio nei più ampi locali del Palazzo del Collegio, dove è previsto il trasferimento delle attività entro l’inizio del 2014. E ancora non basta: “Se il provvedimento di richiamo fosse confermato – si legge sulla pagina Facebook -, la biblioteca sarebbe costretta a un periodo di chiusura allo scopo di riorganizzare orari e mansioni del personale. Inoltre, la necessità di garantire la fruizione dei periodi di ferie potrebbe comportare la sospensione del servizio durante il mese di agosto di ogni anno. Infine, potrebbe determinarsi il rischio di chiusure improvvise in caso di malattia degli addetti, laddove il personale al momento presente non fosse in numero sufficiente a garantire il servizio all’utenza”.