Sedici mesi di reclusione con la condizionale. E’ la condanna patteggiata nei giorni scorsi dall’imprenditore Giorgio Rosmino, accusato di aver emesso false fatture per ottenere rimborsi dell’Iva. Il procedimento legale è nato dopo l’indagine della guardia di finanza che, sollecitata dall’agenzia delle entrate, aveva messo in luce una truffa ben articolata. Pare che l’imprenditore, infatti, avesse richiesto 750 mila euro di rimborso Iva per una serie di società a lui intestate. Una cifra molto alta che ha fatto scattare gli accertamenti. Le fiamme gialle hanno così scoperto un giro di fatture per 8 milioni di euro non corrispondenti però a reali prestazioni di servizio o di manodopera. Rosmino era stato così arrestato e messo in carcere per oltre un mese prima di ottenere i domiciliari.