Sei anni. Tanti sono passati dall’inizio della crisi scoppiata ufficialmente negli Stati Uniti nel 2007 e propagatasi anche nel vecchio Continente, lasciando strascichi, ancora drammaticamente evidenti, specialmente nei paesi della fascia Mediterranea, tra questi l’Italia. Per la cronaca le famiglie con i conti più in “rosso” risultano essere quelle della Provincia di Lodi con €. 27.831 ed un + 43,30 rispetto al periodo 2007- 2012 in base ai dati diffusi dalla CGIA di Mestre. “Purtroppo al di là delle cifre sull’indebitamento delle famiglie – fa notare Stefano Santin responsabile della Casa del Consumatore – è da segnalare l’incapacità da parte di molte di queste nel farvi fronte. Infatti colpa la crisi sono diminuite l’entrate familiari anche a causa della perdita del lavoro da parte dei componenti”. “Giornalmente – continua il responsabile dell’Associazione dei Consumatori – riceviamo nella nostra sede persone che ci chiedono aiuto nell’affrontare la situazione debitorie contratte in un periodo ante crisi. Noi agiamo applicando la nuova normativa introdotta nel gennaio del 2012 e poi modificata all’inizio di quest’anno che ci permette di trattare con i creditori evitando pignoramenti ai debitori. Negli ultimi anni si è assistito ad un incremento dell’indebitamento complice anche una pubblicità aggressiva da parte di banche e finanziarie per invogliare i consumi”. Risolvere situazioni di sovraindebitamento ora è possibile anche grazie alla normativa nazionale che ha finalmente introdotto soluzioni già in vigore in numerosi Paesi Europei. I debiti riguardano in particolar modo quelli contratti per l’acquisto della prima casa ma anche i finanziamenti per acquisto di auto e beni di consumo o le famigerate cessioni del quinto contratte con commissioni elevatissime. Particolarmente interessante risulta il confronto tra le province piemontesi: partiamo da Torino. Il capoluogo regionale ha registrato nel periodo 2007, inizio della crisi, al 2012 un incremento del 30,40% assestando Torino nella 40° posizione a livello nazionale e la 3° a livello piemontese. In testa alla classifica, in Piemonte, risulta Novara con 20.737 euro pro capite (+38,3%) e 34° a livello nazionale. Asti risulta 2° a livello piemontese con 19.840 euro pro capite ed un incremento del 48,90% che la fanno risultare 38° in Italia. Il Verbano Cusio Ossola risulta 34° nella classifica nazionale con € 17.024 pro capite + 36,9%, 4° per debito assoluto in Piemonte. Quasi simile l’indebitamento delle famiglie di Alessandria (16.387 euro , 63° posizione nazionale e 6° in Piemonte con un +32,20%) e Cuneo (16.602 euro, 58° posizione nazionale e 5° in Piemonte con + 35%). In fondo alla particolare classifica risultano Biella con 15.331 euro pro capite a famiglia +12,8%, 7° in Piemonte e 72° in Italia e Vercelli con 15.107 euro pro capite + 23,80%, 8° in Piemonte e 74° a livello nazionale. “Una considerazione particolare, prendendo a riferimento l’incremento percentuale dell’indebitamento, merita la Provincia di Asti – fanno notare dalla Casa del Consumatore – infatti risulta in testa in Piemonte per aumento percentuale d’indebitamento per ogni famiglia e 6° in Italia dopo Lecce che risulta 1° con +56,1%, Latina con +51,2%, Pisa con +49,5 %, Grosseto con +49,4% e Frosinone con +49,1%. Questo dato ci deve far riflettere se rapportato con i dati poco confortanti dal punto di vista occupazionale. Come riusciranno – concludono dalla Casa del Consumatore – gli astigiani con redditi medio bassi a far fronte ai prestiti contratti in periodi più floridi?”
Famiglie e crisi, maglia nera per la provincia di Asti: prima in Piemonte per incremento percentuale dell’indebitamento
politica ed economia
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