siamotuttinellastessapentolaNelle società del benessere, dove molti non hanno la preoccupazione di mettere insieme il pranzo con la cena, l’atto del mangiare è stato spesso associato a comportamenti poco onorevoli. E forse non è un caso se in questi Paesi sono diffuse malattie legate agli eccessi di cibo, come l’obesità, o patologie del comportamento alimentare come la bulimia e l’anoressia. Ma queste realtà rappresentano solo uno spicchio del nostro mondo, dove la situazione prevalente è invece rappresentata da fame e sotto-nutrizione. Per questo, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che la Fao promuove ogni anno il 16 ottobre, Cisv rilancia la campagna “Siamo tutti nella stessa pentola!” per promuovere scelte di alimentazione e di consumo più consapevoli: sensibilizzando i Paesi del benessere sugli impatti che hanno le loro scelte quotidiane di acquisto e produzione degli alimenti nel resto del mondo, e lavorando concretamente per garantire ai Paesi poveri il diritto a nutrirsi. “Il diritto al cibo in quantità e qualità sufficienti, che è anche uno degli Obiettivi di sviluppo del Millennio promossi dall’Onu, non va inteso in un’ottica assistenzialistica” spiega Franco Sburlati, coordinatore della campagna Cisv. “Si tratta piuttosto di promuovere la sovranità alimentare, cioè il diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie di produzione, distribuzione e consumo di cibo, in Italia come nel resto del pianeta, favorendo la conoscenza delle esperienze positive che si stanno realizzando anche in Africa e in America Latina, e che oggi restano ancora poco conosciute”.