“Se ne sentiva veramente la necessità nella nostra cittadina, sempre alla ricerca di esempi di “alta politica” da seguire. Si guardava con invidia ai vorticosi giri di danza della politica nazionale cercando di trarre insegnamenti utili per la città …. e finalmente ecco: il partito del fare approda in Consiglio Comunale “per rinforzare il Sindaco e consentirgli di fare tutto quello che serve per la città”. A parte la rapidità con cui alcuni consiglieri eletti, avendo aderito ora a questo ora a quel partito o lista civica, cambiano nome e programma dimenticando i propri elettori, se la matematica non è un opinione 2 più 2 fanno sempre 4 e non si capisce dove stia il rafforzamento. Forse l’estinzione in consiglio della lista Civica Territorio è Cultura è spiegabile con il fatto che ha raggiunto in un solo anno di vita tutti i suoi obbiettivi quindi non ha più ragion d’essere; mentre sull’estinzione dell’IDV non occorre aggiungere nulla alla parabola di DiPietro e soci. Ed ecco una rapida ripassatina : “E’ urgente un “Piano Strategico” che non si limiti alla definizone di progetti, ma introduca un processo pertecipativo tra tutti gli Enti e i soggetti produttivi, sociali e culturali…”; “Il piccolo commercio (oggi duramente provato dal massiccio insediamento della grande distribuzione e dalla desertificazione del centro) garantisce la vita delle vie e delle piazze della Città, oltre ad essere spina dorsale della nostra economia”; “Occorre rivitalizzare il centro città convertendo gli immobili dismessi e attrarre “gente da fuori”; “Andrà valorizzata la “cintura verde” che va preservata da nuovo consumo di suolo”; “Questi obbiettivi saranno nell’immediato perseguiti mediate una revisione organica della strumentazione urbanistica, preceduta da un puntuale censimento del patrimonio edilizio esistente, indispensabile ad una corretta pianificazione e ad un reale controllo del territorio”; “Asti si deve proporre come modello per la qualità alimentare e la capacità di offrire percorsi di filera corta di qualità, per la ristorazione collettiva e quella commerciale..” Questo è scritto nel programma “Prima di tutto il lavoro” di Brignolo candidato Sindaco che Uniti per Asti ha sostenuto e nel quale continuiamo a credere con fastidiosa coerenza, anche a costo di dire qualche volta di no. Quella roba che vuole fare il “partito del fare” (Agrivillage ed altre colate di cemento) nel programma del sindaco non c’è mai stata. Quindi se il nuovo gruppo vuole rappresentare una forma di pressione sul Sindaco per fare altro rispetto agli impegni presi in campagna elettorale, sappia che troverà in noi un altrettanto forte sostegno alla giunta Brignolo affinchè si realizzi quanto promesso ai cittadini. Se poi il Sindaco concorda nel fare altro, allora è successo che il programma … oplà ! …. è cambiato in corsa senza nemmeno avere la delicatezza di farcelo sapere. In tal caso vorrà dire che c’è qualcosa di sbagliato nella politica astigiana del centrosinistra, ma non di sicuro nel nostro comportamento dettato dalla coerenza e dalla serietà”. Anna Bosia e Paolo Crivelli, Uniti per Asti
Bosia e Crivelli (Uniti per Asti): “Il partito del fare… qualcos’altro”
lettere alla redazione
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