Dal 24 dicembre le precipitazioni sono state sono state diffuse, continue ed abbondanti sulle province orientali del Piemonte e sulle zone meridionali al confine con la Liguria, superando abbondantemente i valori inizialmente previsti e determinando superamenti della soglia di attenzione nel Novarese sui torrenti Agogna e Terdoppio e nei bacini a sud de l Po sulla Bormida di Spigno, sulla Bormida di Millesimo, sull’Orba e sullo Scrivia. Le precipitazioni a carattere nevoso si sono verificate al di sopra dei 1300 metri a Nord e 1800 metri a Sud. In tali zone a partire dalla serata di ieri si sono registrate numerose e diffuse situazioni di criticità, generalmente localizzate e legate alla rete idrografica secondaria: allagamenti sono segnalati in provincia di Alessandria, a Capriata d’Orba, Gavi e nei Comuni rivieraschi dei torrenti Lemme e Piota. “La situazione è al momento sotto controllo – afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Roberto Ravello – Sono stati registrati alcuni superamenti dei livelli di guardia del reticolo minore, ma grazie all’intervento dei nostri volontari il tutto si sta svolgendo senza rischi per le persone. Inoltre, è bene rimarcare che gli interventi realizzati sugli argini dei fiumi in questi anni garantiscono una sicurezza maggiore per gli abitati: ad esempio, gli importanti lavori effettuati da AIPo lungo il Bormida ad Alessandria hanno evitato il ripetersi di scene a cui troppe volte abbiamo assistito. Secondo le previsioni, la situazione dovrebbe migliorare nelle prossime ore, ma invito comunque i cittadini a mantenere comportamenti improntati al buon senso per evitare di esporsi ad inutili rischi”. Il nodo idraulico di Alessandria è interessato dalle prime ore di stamattina dal transito della piena della Bormida e dei sui affluenti appenninici, sotto costante osservazione da parte delle autorità e del Coordinamento provinciale del volontariato: in conseguenza del superamento dei livelli di pericolo alla confluenza dell’Orba è stato chiuso al transito il ponte della statale 10, sono state evacuate 15 persone residenti in abitazioni site in area golenale e viene monitorato il tratto sino alla confluenza con il Tanaro nei Comuni di Pietra Marazzi e Montecastello. In provincia di Novara analoghi fenomeni interessano i bacini dell’Agogna e del Terdoppio, con segnalazioni nei Comuni di Barengo, Agnellengo, Invorio, Momo, Borgomanero, Marano Ticino. Il Coordinamento provinciale di Novara è al lavoro con le forze al completo. Per quanto riguarda la neve, caduta abbondante e resa pesante dalle alte temperature, si registra una generalizzata criticità sulla viabilità di fondovalle di tutte le principali valli del Monte Rosa (Valsesia, Sermenza e Mastallone) e dell’Ossola: squadre di volontari specializzati nei lavori forestali sono all’opera per coadiuvare i servizi di viabilità. La situazione è particolarmente critica per le forniture elettriche, risultando disalimentate circa 3000 utenze in Valsesia e 13.000 nel VCO. Le squadre dell’Enel, coadiuvate dai volontari della Protezione civile, sono al lavoro per il ripristino dei servizi. Alle quote più elevate sono all’opera le Commissioni locali valanghe al fine di valutare le condizioni di transitabilità in sicurezza delle strade e di fruibilità dei comprensori sciistici. Anche se le condizioni meteorologiche tendono al miglioramento, il bollettino del Centro funzionale richiama ancora condizioni di criticità per rischio idraulico residuo, nelle zone del Piemonte meridionale. Le p recipitazioni sono ancora consistenti su Verbano, Biellese e alto Vercellese e al confine ligure dalle Alpi Liguri all’Appennino (Cuneese, Astigiano e Alessandrino), moderate altrove, più deboli sulle Alpi occidentali. L’intensità è prevista in graduale diminuzione nel corso del pomeriggio, con un progressivo esaurimento a partire dal settore nord-occidentale grazie all’innesco di venti di fohn nelle vallate alpine. La quota neve è in lieve calo rispetto a ieri, intorno ai 900-1000 m, inizialmente ancora più alta sui 1200 m sulle Alpi cuneesi. I livelli della Bormida nel tratto terminale e de l Tanaro a valle di Alessandria non subiranno ulteriori incrementi significativi ma rimarranno prossimi alle soglie di pericolo per tutte le ore centrali della giornata odierna a causa del protrarsi delle precipitazioni. Attesa la crescita del livello del lago Maggiore sino al livello di attenzione. S i raccomanda di non sostare lungo le sponde dei corsi d’acqua o sui ponti, di informarsi sulla transitabilità delle strade provinciali e comunali, privilegiandone la percorribilità ai mezzi di soccorso. Anche se le condizioni meteorologiche tendono al miglioramento, il bollettino del Centro funzionale richiama ancora condizioni di criticità (livello 1 – giallo) per rischio idraulico residuo nelle zone del Piemonte meridionale: si raccomanda di non sostare lungo le sponde dei corsi d’acqua o sui ponti, di informarsi sulla transitabilità delle strade provinciali e comunali, privilegiandone la percorribilità ai mezzi di soccorso. Nelle zone montane del Piemonte settentrionale, il Bollettino valanghe indica un grado di pericolo 5-Molto Forte sulle Alpi Lepontine e Pennine, con probabili distacchi spontanei di molte valanghe di medie e grandi dimensioni, di medie e grandi dimensioni, con interessamento della viabilità di fondovalle, in particolare nelle valli Formazza, Anzasca e Sesia; in tali zone si raccomanda di rimandare gli spostamenti non urgenti, evitare ogni percorso percorsi escursionistica o per la pratica dello sci se non preventivamente messo in sicurezza. Nei settori occidentali di confine ed in particolare in quelli meridionali, dove la quota neve si è mantenuta più elevata, gli accumuli sono maggiormente diffusi al di sopra dei 2000-2200m dove il pericolo è 4-Forte per le attività fuoripista, che risultano fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale. L’intensificazione dei venti nord occidentali nella giornata determinerà la formazione di ulteriori accumuli che manterranno il grado di pericolo 4-Forte anche nei prossimi giorni. Alcuni valori – Negli ultimi tre giorni sono stati registrati complessivamente 427 mm a Pianpaludo (SV), 279 mm a Piani di Carrega (AL) e 266 mm a Cicogna (VB). La quota neve, inizialmente sui 1000 m a nord e 1400 m a sud si è innalzata nella giornata di ieri fino a 1300 m a nord e 1800 m a sud. Negli ultimi 6 ore sono state registrate precipitazioni molto forti con valori compressi tra 40 e 50 cm a Fraconalto (AL), Oropa (BI), Corsolo (VB), Varallo Pombia (NO) e Varisella (TO). Le precipitazioni iniziate dal pomeriggio del 24 ed ancora in atto hanno apportato alle ore 8 di questa mattina i seguenti quantitativi di nuova neve: su A Lepontine e A. Pennine 90-130 cm con valori minori sul Biellese e quota neve 1000-1100m; su A. Graie 15-40cm e quota neve 1200 m; su Cozie Nord 25-40 cm con picchi fino a 60 cm localizzati nella zona di Bardonecchia (TO); su Cozie Sud 25-45 cm con picchi locali fino a 60-80 cm nelle zone di Acceglio (CN) e Castelmagno (CN) e quota neve sui 1100-1200 m. Sulle Alpi Marittime si registrano 40-75 cm e quota neve sui 1400-1800 m, sulle Alpi Liguri 20-45 cm con quota neve sui 1400-1800m. A partire dalla notte scorsa la quota neve, in particolare sui settori meridionali, ha avuto un rapido abbassamento. Le precipitazioni sono state associate a venti in generale moderati o forti in quota.
Maltempo sul Piemonte, la situazione dovrebbe migliorare
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