“Ecco l’idea. In un momento così triste, dove si continua a scappare davanti alla triste realtà dello sfascio italico, ovvero che ogni santo giorno si generano 1000 nuovi disoccupati, dove la parola “lavoro” sta diventando una chimera inafferrabile e desueta, ci si sarebbe aspettato che il nostro governo, in un sussulto di dignità, operasse almeno il minimo della decenza per dare la scossa ad un paese moribondo. Invece, assistiamo da parte di questi vecchissimi giovani, al perpetuarsi dei riti che hanno traviato la nostra esistenza negli ultimi 40 anni. Ed allora via alle opere pubbliche, come se non si sapesse che i players sono le cooperative rosse e qualche industriale, in un periodo in cui, gli onori della cronaca ci hanno svelato che più che di “opere pubbliche” si parla di affari privati. Molto lucrosi, sottolineo, come il Mose o l’Expo. Ma che strano …. Non un euro per le nostre strade, ancora profondamente segnate dalle frane, per le scuole, tanto per evitare che i nostri figli si affaccino alla vita in edifici fatiscenti o peggio pericolanti, non un euro per le imprese, quelle vere, che non vivono di denaro socializzato ma di lavoro vero e peggio ancora, non una stramaledetta idea diversa da quelle che albergano da decenni nella testa dei padroni occulti della politica. L’importante, si sa, sono le poltrone. Grande successo per la Mogherini, lady PESC in un’Europa che non ha politica estera, ma le ricadute economiche per gli amici, non sono trascurabili e per tanto si è combattuto duramente per ottenere il risultato, mangiando gelati e cedendo l’unico posto utile, ovvero l’economia, a chi comanda davvero. Questo modo di fare, ovvero il perpetuarsi, lo si può ottenere solo grazie alla connivenza di tutta la politica, che al di là dei proclami trova l’opposizione ( già, esiste ancora ?) contraria a parole ma allineata nel voto, se non addirittura come succede da noi, silente e prona. Ravviso una straordinaria similitudine di Renzi con Vanna Marchi, che faceva telefonare dalla figlia a chi disperato, aveva la funesta idea di contattarle via tv, informandoti che il ministro della economia, oh, scusate, il maestro Do Nascimento aveva avuto una visione di disgrazia, ma grazie al suo elevato senso civico, si sarebbe adoperato al massimo per risolvere le tribolazioni. Pagando, ovviamente, tanto e subito, con la rassicurazione che in 1000 giorni, tutti i malanni si sarebbero risolti , catalizzando mari di soldi e benessere a go go. Francamente il buon Renzi, mi era più simpatico quando per la sua rassomiglianza fisica, lo accumunavo a Mr. Bean, che tra le altre cose, a tirare il carretto del gelato, era sicuramente più indicato. Ma gli Italiani, si stancheranno un giorno di questo piattume marcio? Si riapproprieranno del diritto costituzionale di eleggere i propri rappresentanti scelti in loco al posto di un gerarchetto di partito nominato da altri ? Saranno in grado di ricominciare in maniera civile a costruire una Italia che non è ancora nata evitando di confondere il razzismo con la giustizia? Mah …. Io lo spero tanto, perché chi dimentica il proprio passato, è destinato a riviverlo, e non sia mai, che la rievocazione alle Sagre Astigiane della barca di Azzano con i migranti in partenza per altri lidi non torni ad essere di straordinaria realtà. A tutti, me compreso, rammento che gran parte della responsabilità è nostra e sarebbe ora, di cominciare a pensare seriamente al futuro, tutti insieme, con buona pace del silenzio assordante delle confederazioni o dei balbettanti discorsi confindustriali, troppo legati anche loro, al mantenimento dei propri privilegi o della loro dorata vita romana”. Biagio Riccio, presidente Confartigianato Asti
Riccio (Confartigianato): “Ravviso una straordinaria similitudine di Renzi con Vanna Marchi”
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