Oggi al tribunale di Asti è continuato il processo contro due imprenditori edili.   L’accusa è di omicidio colposo e di occultamento di cadavere. Nel giugno del 2009    in un bosco della frazione Vignole di Montafia d’Asti casualmente un cacciatore   trovava il cadavere di un uomo in avanzato stato di decomposizione  e con il volto   rovinato dai cinghiali. Solo dopo tre anni di pazienti ricerche dei carabinieri l’uomo è   stato identificato per  Mihai Istoc 45 anni muratore rumeno. Gli imprenditori Antonio   Marino 50 anni di Mathi (Torino) e Vittorio Opessi 51 anni originario di San   Damiano d’Asti ed abitante a Venaria sono sospettati di avere portato il cadavere del   loro operaio nel bosco di Montafia dopo averlo trovato morto nel loro cantiere per la   caduta da una impalcatura.   Nell’udienza di novembre dello scorso anno, come testimone si era presentato Isidor   Andro 42 anni muratore rumeno abitante a San Maurizio Canavese. Nella sua   deposizione ha detto: “Ero amico di Mihai, sapevo che non aveva soldi e perciò   durante la pausa pranzo sono andato nel vicino cantiere dove lavorava per portargli   un panino. L’ho trovato morto per la caduta da una impalcatura. Ho subito telefonato   al mio imprenditore. La risposta: “Aspettami non chiamare nessuno tanto meno i   carabinieri…”  Quando è arrivato il mio datore di lavoro e quello del mio amico mi   hanno detto: “ Se ti interrogano devi dire che non hai visto niente e… ricordati che tu   hai una famiglia…”  Poi, io ho pensato:  “Non posso tradire il mio amico”. Oggi,   giudice Roberto Amerio, pubblico Ministero Chiara Deodato sono stati sentiti diversi   testimoni, compagni di lavoro della vittima ed i carabinieri che hanno condotto le   indagini. Il giudice ha  poi aggiornato la prossima udienza per il 16 novembre.