Le 100 proiezioni dell’Asti International Film Festival
Un appuntamento intrigante e suggestivo. La nuova edizione di Asti film Fest, in corso di svolgimento alla sala Pastrone, con la regia sapiente del circolo cinematografico Sciarada e di Vertigo e con l’impegno dell’assessorato alla Cultura del Comune di Asti.
Cinema di frontiera, nuovi autori, cortometraggi, prime, ma anche qualche conferma, i premi e i riconoscimenti che sono parte della rassegna, una piccola perla per Asti e il suo territorio, un terreno generativo di idee da coltivare con attenzione e competenza, doti che certo non mancano agli organizzatori della rassegna. I numeri sono significativi: più di 100 proiezioni, incontri con registi, attori, uomini e donne di cinema, premi, riflessioni, l’obiettivo di far incontrare il pubblico (soprattutto i giovani) con il linguaggio del cinema in tutte le sue sfaccettature, la tradizionale contaminazione con le scienze grazie alla collaborazione con Mag Max di Massimo Tomalino, una presenza ormai consolidata che arricchisce il programma e che racconta le connessioni tra cinema e scienza, l’urgenza di comunicare e di aprire alla conoscenza, linguaggi che dialogano, si integrano e si completano.
Il festival guarda come sempre anche fuori dai confini nazionali: Spagna, Francia, Germania, Olanda, Canada, Stati Uniti, Messico, Estonia, Corea del Sud, Cina e Regno Unito, così come acquista nuove suggestioni anche la rete di collaborazioni con altre rassegne, con altri festival gemellati: BeGreen Film Festival, La Corte dei Corti, Terre da Film Festival, Liff – Lamezia International Film Fest e il nuovo partner, il Reggio Film Fest-Rcff, a rafforzare l’idea di un movimento ampio che coniuga qualità e novità con uno sguardo libero dalle connessioni commerciali di festival più grandi e affermati ma certamente meno liberi di esprimere le novità di un movimento variegato fatto, oggi, di molte “forme” di cinema che hanno necessità di uscire dai cineclub, dalle rassegne di frontiera per affermare tutto il valore delle sperimentazioni e di un linguaggio che si rinnova rimanendo fedele alla magia delle origini,
Il film in concorso e in proiezione ancora in questo fine settimana sono, come da tradizione, divise in sei sezioni: “Asti Doc” e “Asti Doc int” per i documentari, “Asti Short” e “Asti Short Int” per i cortometraggi, “La prima cosa bella” e “La prima cosa bella international” per le opere prime di lungometraggio e i cortometraggi d’animazione internazionali.
Domani, sabato, i momenti più “glamour” del festival con le premiazioni, gli ospiti, con la presenza di Andrea Bosca, attore di origini canellesi che guiderà un laboratorio/workshop per giovani interpreti.
Il Premio alla Carriera 2025 andrà a Massimo Bonetti e Hal Yamanouchi; mentre il Premio “Giulio Ariosto” sarà assegnato al musicista Mattia Cominotto. Iaia Forte, attrice di grande caratura, interprete vera di donne coraggiose e fuori dagli schemi, riceverà il Premio Città di Asti. Un riconoscimento speciale, certamente molto gradito a tutti gli astigiani e originale nella sua volontà di ricordare i fratelli Bugnano, un pezzo di storia popolare della nostra città, porta ad Asti Maurizio Ferrini, oggi più noto al pubblico televisivo come la signora Coriandoli ma in passato caratterista fine e innovativo alla corte di Renzo Arbore nelle strampalate serate delle sue mitiche trasmissioni serali negli anni 70 . A Ferrini andrà il riconoscimento “Allegria, Felicità”.
Mauro Ferro