Nel 2025 Asti ha 292 “nuovi cittadini”
Come ogni fine d’anno i Servizi Demografici del Comune di Asti, hanno iniziato a “sfornare” i vari dati che ci forniscono una completa fotografia numerica e sociale sulla composizione della popolazione residente sul territorio cittadino.
Il sindaco Maurizio Rasero, nelle mani del quale, per legge, prestano giuramento i nuovi cittadini italiani, ha così commentato gli ultimi dati sulle cittadinanze: “Sono ben 292 i neo-cittadini che hanno giurato nel 2025, a cui sono seguite 114 attestazioni di cittadinanza per i figli minori, per un totale di 406 neo-connazionali (i minori lo diventano in automatico, fatto salvo per le eccezioni legislative). Un trend comunque in continuo aumento e che inevitabilmente, in futuro, significherà un ulteriore impegno lavorativo da parte del settore “Stato Civile” dei nostri Servizi Demografici. L’efficienza di detto servizio comunale è data dalla prova che a oggi la giacenza delle pratiche di cittadinanza ancora da evadere per il 2025, presso i nostri uffici, è zero. E’ ben ovvio, conclude Rasero, che io esprima un pubblico plauso a tutti nostri dipendenti dello Stato Civile, per l’ottimo lavoro svolto anche quest’anno”.
Nel 2023 sono state registrati 513 nuovi giuramenti con l’aggiunta di 286 minori.
Nel 2024 abbiamo avuto 180 nuovi cittadini con in più 89 persone minori.
“Forse non tutti conoscono la mole di lavoro che si nasconde dietro il semplice atto finale di giuramento da parte del neo cittadino. Esso è composto da un accurato controllo della documentazione fornita dai richiedenti, da dichiarazioni scritte, convocazione preventiva dei soggetti interessati e continui rapporti istituzionali con la nostra Prefettura – ha commentato l’assessore Giovanni Boccia, a capo dell’Assessorato dei Servizi Demografici dal giugno 2022 -. Ed ecco che il mio plauso ai dipendenti dello Stato Civile non è un semplice atto di cortesia. Inoltre dal mese di settembre, una nuova incombenza burocratica grava specificatamente sul lavoro dei nostri dipendenti, incombenza che se da un lato appesantisce il lavoro dell’impiegato addetto, dall’altro permette al neo cittadino, nella stessa mattinata, di “chiudere il cerchio” per la sua pratica di cittadinanza”.