Tre domande a… Ivo Mandarino
“Protagonisti dell’Ignoto” (Team Service Editore, 16 euro) è una raccolta di racconti ironici, a volte persino comici, ora drammatici oppure psicologico-esistenziali invece che spiritual-metafisici, scritto da Ivo Mandarino.
Il professore, che vanta un prestigioso curriculum come insegnante e ricercatore universitario, ci racconta il suo avvicinamento alla scrittura e le sue grandi passioni letterarie.
Come è nata la passione per la scrittura?
“Ho sviluppato fin dalle scuole medie un profondo amore per la lettura, frequentando assiduamente la Biblioteca Astense e dedicandomi allo studio del Latino e del Greco, lingue poi approfondite alle scuole superiori e all’università, riconoscendone il valore anche per le discipline scientifiche e filosofiche. Mi sono laureato all’Università di Torino in Pedagogia a indirizzo filosofico con una tesi sul Palio di Asti, distinguendomi per l’interesse verso la ricerca e l’approfondimento. Parallelamente ho sempre coltivato la scrittura, in particolare in ambito saggistico (filosofia, pedagogia e sociologia), senza rinunciare alla poesia e alla narrativa per bambini. Lettura e scrittura rappresentano per me compagne di vita imprescindibili. Ho inoltre collaborato in passato con la Gazzetta di Asti, esperienza conclusa per sopraggiunti impegni”.
Quali sono gli autori che lei predilige?
“Sono davvero molti gli autori che preferisco ed è sempre difficile fare riferimento solo ad alcuni di essi. Io, poi, leggo – ovviamente – moltissime opere di filosofia, pedagogia, sociologia, psicologia, antropologia culturale, religione, agiografia, parecchia saggistica. A livello di letteratura adoro quella classica latina e greca che preferisco, ovviamente, leggere negli originali. Per quanto riguarda autori più vicini a noi adoro, li cito in ordine sparso, Alfieri, Manzoni, Scott, Verga, D’Annunzio, Deledda, Pirandello, Guareschi, Cronin, Edgar Allan Poe, Flaiano, Pavese, Fenoglio, Buzzati, Camus, Sartre, Hemingway, Gogol, Puskin, Tolstoj. Tra i poeti cito sicuramente Carducci, Ungaretti, Quasimodo, Lorca, Alda Merini”.
Ci parli del suo libro “ Protagonisti dell’ignoto”.
“‘Protagonisti dell’ignoto’ è una raccolta di racconti brevi scritti in periodi diversi e riuniti per affinità tematiche. Le storie sono caratterizzate da atmosfere di mistero e assurdo, con intrecci spazio-temporali che conducono all’incomprensibile. I toni variano dal comico al drammatico, toccando dimensioni metafisiche ed esistenziali. Lo stile è semplice e scorrevole, in contrasto con la profondità dei temi, e permette diversi livelli di lettura. Il libro segna una svolta narrativa rispetto alla mia precedente produzione saggistica, con un’influenza più vicina a Buzzati che a Edgar Allan Poe”.
L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 19 dicembre 2025
Massimo Allario