Forum Salviamo il Paesaggio, Acli Asti, Altritasti, Cittadinanzattiva Asti, Coordinamento Asti Est, Libera Asti, Rete Asti Cambia, Rete Welcoming Asti invitano all’iniziativa del 15 maggio, finalizzata a diffondere anche sul nostro territorio provinciale i “semi” della relativa campagna nazionale in corso, dedicata all’acquisizione al patrimonio comunale degli immobili privati in stato di abbandono. 

Si tratta di un’iniziativa importante sotto il profilo sociale, poiché intende offrire a tutte le amministrazioni comunali uno strumento – sia teorico e sia pratico – per restituire vita a oltre 10 milioni di abitazioni esistenti in Italia non occupate/non utilizzate (fonte Istat) e, parallelamente, cancellare tutte le nuove previsioni edificatorie consentite dai Piani Regolatori, dunque un’azione concretamente a contrasto del consumo di suolo e del cambiamento climatico.

Un tema, quindi, in grado di unire molte sollecitazioni della società civile sotto molteplici aspetti: urbanistico, ambientale, per il diritto all’abitare, alla città, a migrare, all’accoglienza ecc.

La campagna del Forum Salviamo il Paesaggio – coordinata a livello nazionale da un astigiano, Alessandro Mortarino – è stata avviata lo scorso 15 gennaio, con l’invio a tutti i Comuni italiani di una informativa nella quale sono state messe in evidenza le ricostruzioni storico-giuridiche di Paolo Maddalena (Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale), il significato del concetto di “funzione sociale” della proprietà privata tutelato dalla Repubblica e l’esperienza in atto da 10 anni nel comune marchigiano di Terre Roveresche. Esempio concreto, quest’ultimo, di una corretta applicazione dell’articolo 42 della nostra Costituzione, che ha portato alla definizione di un Regolamento comunale e di una procedura amministrativa che ha consentito (senza subire alcun ricorso giuridico o contestazione) l’acquisizione coattiva di sei immobili e di un terreno abbandonati e in stato di degrado, tornati pertanto nella disponibilità del patrimonio pubblico, cioè della collettività. E successivamente assegnati a terzi; non ceduti ma affidati (attraverso un apposito bando che privilegia, ad esempio, le giovani coppie) solo in diritto di superficie, che avrà durata di 99 anni, eventualmente rinnovabile per un egual periodo, a fronte di un corrispettivo di 1 euro.

Una scelta “politica” che non deve essere confusa con un atto di “esproprio”, poiché storicamente il popolo cede ai singoli parte di territorio, che in origine gli appartiene; ma se il singolo non lo utilizza, il popolo sovrano è legittimato a riprenderne il possesso.

In questi due mesi decine di Sindaci si sono messi in contatto con il Forum e stanno ora lavorando per riprodurre il virtuoso iter amministrativo di Terre Roveresche nei propri Comuni. Ma nessun Comune astigiano fin’ora ha reagito o mostrato attenzione ai suggerimenti del Forum. 

Aggiungiamo che una specifica Mozione è già stata presentata da alcuni consiglieri di minoranza nel nostro Comune capoluogo e ci auguriamo possa contribuire a un indispensabile dibattito anche nelle sedi istituzionali e tra i rappresentanti politici locali.

Per tutti gli approfondimenti sui contenuti della campagna le associazioni invitano a leggere le documentazioni e seguire i video che trovate qui: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/campagna-nazionale-per-lacquisizione-al-patrimonio-comunale-dei-beni-di-proprieta-privata-in-stato-di-abbandono/