Con martedì 23 settembre si conclude un percorso lungo due anni che ha portato allo sgombero totale del campo nomadi di via Guerra. Maurizio Rasero, sindaco di Asti, commenta con orgoglio il progetto di superamento e chiusura del campo avviato nel 2023 insieme all’associazione “21 Luglio”. 

Qual è stato il punto di forza di questo progetto?

“Sicuramente la grande collaborazione che c’è stata tra tutti gli attori: l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine, i lavori pubblici, i servizi sociali, l’associazione “21 Luglio”. E poi all’esterno con la Questura e la Prefettura e tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito a portare avanti questo percorso iniziato due anni fa e che ha permesso di raggiungere questo obiettivo che possiamo definire storico. Con oggi si chiude un ulteriore step di un piano che continuerà ora con attività volte all’inclusione sociale delle famiglie che hanno lasciato il campo”.

Quali, invece, le difficoltà di questa procedura?

“Difficoltà ce ne sono state tante, come è normale. Ci sono stati momenti in cui siamo stati presi dallo sconforto, ma abbiamo tenuto duro. La caparbietà e la grande volontà di portare a termine questo percorso hanno fatto sì che si arrivasse a  oggi. Si può dire che si è usato il vecchio metodo del bastone e della carota, rimanendo fermi su certe decisioni, ma mettendo in campo la giusta elasticità in caso di richieste motivate ed equilibrate, come per esempio quella di uno degli abitanti che ha chiesto ancora qualche giorno per finire di sistemare le sue cose e abbiamo ritenuto di concedere una piccola proroga”.

Che relazione si è instaurata con gli abitanti del campo?

“Direi che la relazione a oggi è molto positiva. Le famiglie si sono fidate dell’amministrazione, degli uffici e di coloro che si sono interfacciati con loro, che hanno saputo offrire delle proposte calzanti alle esigenze di ogni famiglia. Tutti hanno aderito al percorso, nessuno escluso. Non abbiamo mai parlato di ruspe, ma di persone ed evidentemente tutti hanno capito che il piano era volto in primo luogo a trovare la giusta soluzione per tutti”.

L’intervista completa sul numero della Gazzetta d’Asti in edicola da venerdì 26 settembre 2025

Laura Avidano