“La cosa più difficile e umanamente dura è stato l’attraversare paesi completamente distrutti, ora deserti, dove però si intravedevano tracce di vita come i panni stesi fuori”. A parlare è Gianni Savoca, responsabile locale dell’Ambulanza Veterinaria, che ha fatto parte della colonna che sabato scorso è partita alla volta delle zone terremotate. Un viaggio per portare cibo, ma anche medicinali, cucce e antiparassitari per animali oltre a generi di prima necessità per gli sfollati. Prodotti raccolti grazie alla collaborazione dell’associazione Aisa e grazie al buon cuore degli astigiani che hanno letteralmente riempito i magazzini messi a disposizione dal ristorante Dente del Torrazzo che ha sposato a pieno la causa. Sette i volontari che, con un veterinario, hanno raggiunto la zona di Amatrice, (due gli astigiani Savoca e Cristina Dente) con tre ambulanze zeppe di prodotti. Circa 30 quintali di materiale stoccati in decine di bancali. Prima tappa del viaggio della solidarietà Acquasanta, un paesino appena sotto ad Amatrice. Lì in un centro gestito dall’Enpa è stato lasciato il primo carico. Poi la carovana ha proseguito toccando altre realtà duramente segnate dal sisma del 24 agosto. “Siamo stati ospitati in un campo di sfollati – ci racconta Gianni -. Sono state tante le storie di disperazione che abbiamo sentito, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la massiccia presenza di volontari”. Soccorritori di ogni associazione, esperti del mestiere, ma anche semplici cittadini che si sono mossi da ogni parte d’Italia per offrire una mano, un aiuto, un sorriso. “Sono rimasto stupito dalla forza di volontà dimostrata da tutti lì ad Amatrice – continua Gianni -. Anche dagli stessi abitanti che hanno perso tutto ma che si sono messi a disposizione ugualmente, come un signore la cui casa è crollata ma che ha svuotato il suo capannone rimasto in piedi, per trasformarlo in un magazzino di stoccaggio per la comunità”. Durante l’intensa giornata trascorsa nel Rietino i volontari dell’Ambulanza Veterinaria hanno distribuito materiale effettuando controlli sanitari sugli animali coinvolti nel sisma. Cani, ma anche mucche, cavalli, e altre bestie da cortile. “Non abbiamo operato nessun primo soccorso ma abbiamo raggiunto molte famiglie in cui il cibo per gli animali domestici stava ormai scarseggiando e in cui i pochi soldi rimasti sono stati destinati ad altre spese”, continua Savoca. Ma chi è riuscito a salvare i propri animali dalle grinfie delle macerie oggi ha sviluppato un amore ancora più viscerale nei loro confronti. “Abbiamo incontrato persone a cui è rimasto in vita soltanto il cagnolino, altre che sono state salvate proprio dagli animali – continua il volontario -. Come un piccolo allevatore che nella notte del sisma è stato svegliato dalle sue mucche, stranamente rumorose e inquiete. Uscito per andare a controllare ha trovato le bestie non nella stalla ma radunate in cerchio nel prato. Pochi minuti dopo si è verificata la prima scossa e la sua casa è crollata. Lui si è salvato e ora non vuole allontanarsi dalla sua mandria”. Le ambulanze veterinarie sono rimaste nella zona di Amatrice per un giorno; domenica due mezzi sono rientrati mentre il veterinario e la terza medicalizzata sono rimasti in loco per continuare a rispondere alle necessità della popolazione. Parte del materiale stoccato ad Asti e avanzato dal viaggio verrà destinato a due situazioni specifiche individuate dai volontari. Il servizio di ambulanza veterinaria presente nell’Astigiano si può contattate al numero 331/48.247.24.