Recluso in una cisterna in plastica di neanche un metro quadro, chiusa in alto da assi di legno, senza la possibilità di vedere all’esterno o di godere della luce del sole, impossibilitato a muoversi e costretto a nutrirsi di un pastone improvvisato tra le sue stesse feci: queste le condizioni in cui è stato ritrovato un cucciolo di cinghiale da parte delle guardie zoofile dell’Oipa di Asti durante un intervento in un cascinale nelle campagne a nord della città.

Durante un controllo di ruotine per la detenzione di cani e gatti, le guardie zoofile dell’Oipa hanno intravisto delle capre in un recinto dietro a un fienile dal quale provenivano dei fortissimi lamenti di quello che sembrava un maiale. Le indagini delle guardie  hanno permesso di scoprire che i grugniti provenivano proprio da quella cisterna di plastica dalla quale spuntava un muso marrone e non, come all’inizio dichiarato dal proprietario del terreno, dal maiale della cascina.

Trattandosi di un animale selvatico, le guardie zoofile dell’Oipa hanno allertato i carabinieri forestali di Asti che, arrivati sul luogo, hanno subito sequestrato l’animale e denunciato il proprietario per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la propria natura, mentre i provvedimenti per la cattura di un animale che non può essere detenuto sono ora al vaglio della Provincia. Kira, la cinghialetta di pochi mesi che non può più essere rilasciata in natura, si trova ora al sicuro presso un’azienda agricola dove ha a disposizione un prato recintato dove correre liberamente e dove sarà accudita e protetta.

“Siamo rimasti attoniti di fronte alla crudeltà e all’insensatezza di una detenzione così crudele oltre che pessima per le condizioni igienico-sanitarie, in particolar modo per un animale selvatico che mal sopporta una vita in cattività – ha dichiarato Francesca Zaccaria, coordinatrice delle guardie zoofile dell’Oipa di Asti – Nel nostro territorio i cinghiali sono già vittime costanti delle doppiette dei cacciatori, pensare che ci siano anche situazioni come queste ci ha preoccupato, ecco perchè continueremo la nostra costante opera di vigilanza”.