Pubblichiamo una nota stampa dell’Anpana, l’associazione Protezione Animali Natura e Ambiente, relativa all’istituzione della tassa di lusso sugli animali.
“A febbraio 2012, in via sperimentale, partirà il nuovo redditometro per controllare il reddito effettivo dei cittadini e, tra le numerose voci di spesa che “misurano” la capacità contributiva di ognuno, appaiono assurdamente le spese veterinarie per i nostri amici a quattro zampe che diventerebbero così, al pari di uno yacth o di una Rolls-Royce, degli oggetti di lusso.
Se ciò dovesse essere vero, a noi solo l’idea mette i  brividi. Vedremmo vanificati, in tal  modo, i sacrifici di tante Associazioni  animaliste e andare in fumo numerose leggi emanate a tutela degli animali. A nulla varrebbe più il Trattato di Lisbona che considera gli animali “esseri senzienti”, vana sarebbe la Legge 189/2004 sul loro maltrattamento e che dire delle nuove norme del Codice stradale sull’obbligo di soccorrere gli animali, delle norme del Codice penale sul reato di maltrattamento, uccisione e abbandono; sarà stato tutto lavoro inutile? L’Anpana, in qualità di associazione animalista, condivide la tesi del Parlamento europeo sull’adozione delle misure veterinarie per la lotta al randagismo e considera inadeguato utilizzare le spese veterinarie come indicatore di un’eventuale evasione fiscale, poiché i possessori di animali che, con sacrificio e amore per i loro “compagni di vita”, contribuiscono a far crescere l’economia che ruota intorno al loro benessere, sarebbero scoraggiati nel continuare ad accudirli. Le conseguenze sarebbero disastrose: si incrementerebbe il fenomeno degli abbandoni e del randagismo, assisteremmo ad un sovraffollamento dei canili e si avrebbe un imbarbarimento della società, perché l’amore per gli animali ingentilisce l’animo umano e la loro compagnia apporta notevoli benefici ad ogni persona”.

ANPANA – Pubbliche Relazioni e Ufficio Stampa