I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Asti e della locale Sezione di polizia giudiziaria, hanno dato esecuzione nella mattinata odierna alla misura della confisca emessa dal Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta del Procuratore della Repubblica di Asti, nei confronti di un nucleo familiare appartenente alla comunità sinti.

Il provvedimento del Tribunale di Torino ha riguardato un’unità immobiliare in frazione Vaglierano del valore di 240.000 euro, un’autovettura VW UP del valore di 13.000 euro e un conto corrente per liquidità complessiva pari a 4.000 euro, tutto riconducibile a un 57enne, già gravato di diverse pendenze di polizia e penali per reati contro il patrimonio (furto, rapina e truffa).
La decisione collegiale giunge a conclusione dell’iter avviato dalla Procura di Asti nell’aprile del 2019 che, a seguito dell’attività investigativa dei carabinieri, aveva avanzato e ottenuto nel maggio dello stesso anno dal Tribunale di Torino il decreto di sequestro dei beni in esame.

“Gli approfonditi e ininterrotti accertamenti avevano già convinto i giudici ad adottare il provvedimento cautelativo, ritenendo ragionevole ipotizzare che l’immobile e gli altri beni mobili, dal valore evidentemente sproporzionato al reddito lecito pressoché nullo del proposto e della moglie convivente, a cui i beni erano stati fittiziamente intestati, fossero il frutto di attività delittuose”, hanno spiegato dall’Arma.
A conclusione del procedimento, dopo varie udienze svoltesi nel contraddittorio tra pubblica accusa e difesa, i giudici torinesi, confermando l’impianto probatorio della Procura di Asti, hanno confermato sia l’attualità della pericolosità sociale del proposto che la diretta riconducibilità a questi dell’ingente patrimonio che, per sottrarlo alle valutazioni giudiziarie, era stato intestato alla moglie.

Esauriti i possibili gravami contro il decreto, i beni passeranno definitivamente nella disponibilità dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrai e confiscati. Quanto alla vettura oggetto di confisca in prima istanza, il Tribunale di Torino ne ha già disposto l’assegnazione al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Asti.