La protesta degli autotrasportatori astigiani continua. Parola degli stessi manifestanti che a poche ore dal drammatico incidente in cui ha perso la vita Massimo Crepaldi, 44 anni, investito dal tir con al volante una tedesca, continuano a presidiare il casello di Asti Ovest. Per adesso la situazione sembra tranquilla. I manifestanti sono tranquilli ma arrabbiati. “Siamo una categoria vittima di parecchie ingiustizie – commentano -. Non si tratta solo del caro benzina, ma anche delle normative alle quali siamo costretti a sottostare. La nostra protesta andrà avanti fino a venerdì, come previsto, anche per rendere giustizia a Massimo”. E se anche al casello di Asti Est, ieri chiuso al traffico, la situazione ora sembra serena, per le prossime ore è previsto l’arrivo di altri tir, in supporto ai colleghi astigiani. Mentre la polizia proprio in questi momenti sta ascoltando i testimoni dell’investimento nel quale ha perso la vita il camionista. Secondo la questura si tratterebbe di racconti contrastanti fra loro. Non è infatti ancora chiaro se si sia trattato di un incidente o di un investimento volontario. Intanto la camionista tedesca sarebbe in stato di fermo accusata di omicidio colposo. Ma i colleghi di Massimo non sono di questa opinione.