Trenta famiglie piemontesi non hanno ancora potuto rientrare nelle proprie case e a tutt’oggi non sanno ancora se le proprie abitazioni hanno scongiurato il pericolo di frane. La presidente Bresso riferisca al più presto in Commissione per capire come la Regione intende affrontare questa nuova emergenza”.

La denuncia è della vicepresidente del Consiglio regionale, Mariangela Cotto (Pdl), che questa mattina è intervenuta in aula a palazzo Lascaris sottolineando, oltre all’emergenza frane, anche quella che coinvolge numerose famiglie costrette ad abbandonare le proprie case per precauzione. “Il problema – ha spiegato Cotto – è che molte di loro non sanno ancora oggi se potranno rientrare o meno, perchè dopo il provvedimento di sgombero non sono più arrivate comunicazioni ufficiali. Siamo di fronte a una situazione di grave emergenza che non può rimanere sotto silenzio”.

In provincia di Asti l’emergenza riguarda quattro famiglie, una a Celle Enomondo e tre ad Antignano.

Per entrare nel vivo del problema Cotto ha letto in aula parte di una richiesta di aiuto proveniente da un cittadino astigiano, in particolare nella parte in cui scrive che “dopo una settimana non un ente, prefettura, genio civile, destinatari dell’ordinanza si è fatto sentire. Non so se tornare a casa, se il pericolo è scongiurato o meno. Ho sempre avuto fiducia nelle istituzioni, ma se solo i morti fanno notizia siamo mesi molto male”.

Secondo la vicepresidente “è necessario dare immediatamente risposte concrete, prevedendo anche interventi di carattere straordinario. Inoltre, e più che mai in questo momento, la Regione deve venire in soccorso ai Comuni che, dopo la neve di quest’inverno e le ingenti piogge primaverili, versano in una situazione che si può definire “allo sbando”. Il pericolo da scongiurare, in questo momento così delicato, è che la precarietà delle risorse si riversi negativamente sui servizi alla persona, penso in particolare agli asili nido e all’assistenza alle fasce deboli”.