Ergastolo. E’ la richiesta fatta dal pm Luciano Tarditi nei confronti di Pasqualino Folletto reo confesso dell’omicidio di Maria Luisa Fassi. Oggi, nel tribunale di Asti si è svolta un’udienza importantissima del processo a carico del magazziniere in cella dalla scorsa estate con le pesanti accuse di rapina aggravata dalla premeditazione e dall’uso di armi (un coltello) e omicidio aggravato dalla crudeltà. Poco prima delle 10 l’imputato, che è rinchiuso nel carcere di Ivrea è arrivato in aula, pantaloni scuri, giubbino  nero, assistito dagli avvocati Silvia Merlino e Stefano Romagnolo. Davanti al giudice Alberto Giannone il pm ha tenuto la sua requisitoria, chiedendo l’ergastolo per l’omicidio oltre a un ulteriore condanna a sei anni per la rapina. Questo nonostante il processo si svolgesse con la formula del rito abbreviato che prevede uno sconto di un terzo della pena. Con il rito ordinario Tarditi avrebbe chiesto l’ergastolo e l’isolamento diurno per 2 anni, con lo sconto di pena si è arrivati al “solo” ergastolo.

Pesante anche la richiesta dell’avvocato Pierpaolo Berardi che rappresenta le famiglie Fassi-Vignale (genitori, marito e figli della vittima) che si sono costituiti parte civile. Il risarcimento chiesto si aggira intorno a 1 milione e 500 mila euro, anche se ai familiari “importa solo la condanna”, come ha ribadito Berardi. In chiusura di udienza è stata la volta dei difensori di Folletto hanno chiesto l’esclusione dell’aggravante della crudeltà e l’applicazione delle attenuanti generiche. Puntano inoltre su una nuova valutazione da parte del giudice legata all’aspetto della ludopatia. Nelle scorse udienze il perito nominato dal giudice ha prodotto  un documento in cui si evince che Folletto è un giocatore d’azzardo patologico, accertando però la sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti.
”In base a una sentenza emessa dal Tribunale di Venezia riteniamo che la ludopatia debba avere valore ai fini forensi”, ha commentato l’avvocato Merlino. L’udienza è stata aggiornata a lunedì 27 giugno con le repliche delle parti e la sentenza che quindi potrebbe arrivare a meno di un anno dal delitto. Era infatti il 4 luglio 2015 quando Folletto aveva massacrato con 45 coltellate Maria Luisa Fassi, nella tabaccheria di corso Volta che gestiva assieme al marito. Movente: una rapina, finita però in un bagno di sangue.