Tempi duri per l’annuale raccolta del “re della tavola”, accanto ad un raccolto non particolarmente abbondante a causa della carenza di piogge nella stagione estiva, si è manifestata nuovamente la crudele pratica dello spargimento di bocconi avvelenati allo scopo di colpire il principale artefice della raccolta dei tartufi, ovvero il cane che grazie all’olfatto finissimo ed al lungo addestramento riesce ad individuare e portare alla luce i preziosi funghi tanto ricercati dai buongustai.

Nei giorni scorsi nel territorio di San Marzano Oliveto sono stati trovati bocconi avvelenati sparsi nei principali luoghi battuti dai tartufai, con grave pericolo non solo dei cani e della fauna selvatica, ma anche causa di indubbie ripercussioni all’integrità dell’habitat naturale.

Il ritrovamento di queste esche, specie di polpette di colore rosso con all’interno sostanze velenose in forma di capsule bluastre, non è stato sottovalutato dai Carabinieri che, in considerazione del grave rischio per gli animali e per tutelare un così importante fattore economico del nostro territorio, si sono attivati subito per organizzare servizi mirati a contrastare questi barbari comportamenti.

Infatti i militari della Compagnia di Canelli e della Stazione Carabinieri Forestale di Canelli hanno proceduto ad esplorare le tartufaie in Regione Saline del Comune di San Marzano Oliveto, area dei maggiori ritrovamenti di bocconi sospetti, per poi estendere le ricerche, anche nei prossimi giorni, in altri comuni limitrofi.

Accanto ai già citati Carabinieri, è intervenuta, con il suo conduttore, un’unità cinofila antiveleno altamente specializzata proveniente dai cinofili del Gruppo Carabinieri Forestale di Cuneo.

Indiscussa protagonista dell’attività è Kira, la femmina di pastore belga Malinois, addestrata alla ricerca di sostanze velenose che ha messo in sicurezza la vasta area teatro delle ricerche.

Kira e gli altri cani delle unità cinofile antiveleno del Piemonte sono addestrati nella ricerca di sostanze organiche e di sostanze chimiche. Il loro compito è quello di ricercare, anche in posti poco accessibili, bocconi sospetti e carcasse di animali. Ad ogni rinvenimento il cane antiveleno si limita a segnalarlo con un linguaggio codificato al proprio conduttore esperto, il quale deciderà se repertare quanto trovato e se farlo analizzare.