I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Asti, – nell’ambito di indagini coordinate dallalocale Procura della Repubblica – hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di un complesso aziendale stimato del valore di 780.000 euro. All’esito di accertamenti svolti da militari della Guardia di Finanza in forza alla Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Asti, è stata ipotizzata la bancarotta fraudolenta per distrazione, come posta in essere dall’amministratore di una società astigiana di medie dimensioni del settore automotive, in liquidazione giudiziale dalla scorsa primavera (si tratta della procedura che, con l’entrata in vigore del Codice della crisi d’impresa, ha sostituito il fallimento).

Durante il periodo di dichiarata decozione, la stessa società tuttavia risulta aver affittato il ramo d’azienda adun canone (peraltro non apparso coerente con il valore effettivo e solo in parte pagato), a società formalmente terza. Tale nuova società – amministrata da un altro soggetto, anch’egli indagato a titolo di concorso, che risulterebbe abitualmente dedito a ricoprire la carica di amministratore/liquidatore di società – sarebbe risultata dalle indagini riconducibile alla proprietà della fallita e costituita al solo fine di sottrarre il patrimonio al soddisfacimento del ceto creditorio.

Le indagini hanno messo in luce da un lato la sostanziale inottemperanza del decreto con il quale il Tribunale di Asti dichiarava l’apertura della liquidazione giudiziale ed autorizzava il recesso del curatore dal suddettocontratto di affitto e ad avviare le conseguenti azioni di reintegro nel possesso dei beni aziendali e dall’altro la disponibilità, da parte degli indagati, a far data dal 01.11.2023, attraverso la newco di recente costituzione, diun nuovo sito industriale, sempre ubicato in provincia di Asti, di proprietà di altra società – formalmente estranea ai fatti. Tali condotte hanno determinato nell’A.G. inquirente la richiesta al locale Tribunale di idonei provvedimenti ablativi, in ragione del conseguente potenziale rischio di distrazione/occultamento di patrimonio aziendale in danno delle legittime pretese creditorie.

Il GIP del Tribunale di Asti ha perciò disposto il sequestro preventivo del ramo d’azienda e dell’immobile in cui veniva esercitata l’attività, nonché la nomina di un custode/amministratore giudiziario nella persona del curatore fallimentare.

L’operazione di polizia giudiziaria odierna s’inquadra nelle linee strategiche d’azione del Corpo volte al contrasto dei fenomeni illegali più gravi che minacciano il bilancio pubblico e la sicurezza economico-finanziaria del territorio provinciale, a tutela della leale concorrenza nel mercato e degli operatori economici che operano nel rispetto delle regole.

Si sottolinea che il procedimento penale si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo in caso di emissione di una sentenza irrevocabile di condanna.