Ad Asti, domani, la macchina della giustizia si metterà in moto per preparare il  processo in Corte d’Assise che dovrà  giudicare l’assassino di Maria Luisa Fassi, accoltellata nella sua tabaccheria di corso Volta. In mattinata il giudice per le udienze   preliminari Giorgio Morando interrogherà nel carcere di Quarto Pasqualino Folletto, 46 anni, l’assassino reo confesso. Ieri, il procuratore della Repubblica Luciano Tarditi   ha consegnato al giudice tutto il fascicolo dell’inchiesta. Manca ancora l’arma del   delitto: il coltello che l’assassino dice di avere lanciato dal finestrino dell’auto mentre   rincasava dopo avere compiuto il suo folle gesto. Al palazzo di giustizia tutto   procederà nella normalità e la gente poco per volta non ne parlerà più. Non ci sarà più   il clamore creato dai giornali e dalle reti televisive.  Resterà solo il dolore di due   famiglie: quella della vittima e quella dell’assassino. Piero Fassi, parlando con gli   amici ha espresso tutto il suo biasimo per l’assalto subito da alcuni operatori della   televisione per avere immagini in diretta della sua famiglia. “Vogliamo restare in pace    nel nostro silenzio di dolore – ha ribadito Fassi – e, per quanto riguarda l’aiuto ai   bambini di Folletto, noi non ci  dimentichiamo, ma non ne faremo pubblicità   com’è nel nostro stile”.